Come capire se l’olio di oliva è andato a male

olio

L’olio di oliva è un prodotto dalle proprietà straordinarie e l’Italia, nel settore, vanta una lunga tradizione di eccellenze. Dagli oli toscani, a quelli pugliesi e siciliani, sono moltissimi i prodotti di alta qualità esportati in tutto il mondo. Questo potente antiossidante, ricco di vitamina E ha un potere antinvecchiamento sia per la pelle che per le ossa.

Si ottiene attraverso la spremitura a freddo delle olive e si conserva per medio/lunghi periodi, in base al tipo di olio. In genere si consiglia di consumarlo tra i 12 e i 18 mesi, ma non c’è una regola fissa. Una buona conservazione dell’olio, infatti, dipende anche da altri fattori, come la temperatura del luogo dove viene conservato e l’illuminazione. Ci sono diversi aspetti, quindi, che ci fanno capire se l’olio di oliva è andato a male oppure no.

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Ogni olio ha una sua scadenza

L’olio di oliva non è tutto uguale. Ci sono oli più fruttati e intensi e oli meno fruttati. Questa distinzione dipende da quanti polifenoli (antiossidanti delle piante), contenga l’olio al suo interno. Questi antiossidanti ne aumentano la conservabilità. In genere un olio più fruttato, dal sapore e dal colore più forte, si conserva anche per 3 anni. Un olio mediamente fruttato, si conserva bene per due anni. E infine, un olio leggero, quindi più delicato e meno fruttato, si conserva per un anno circa. Già questo aiuta a capire se l’olio di oliva è andato a male oppure no, perché ci si può basare su dei periodi.

Il colore parla chiaro

Anche il colore dell’olio suggerisce se si tratti di un olio andato a male o no. In genere gli oli di oliva hanno un gradiente di colori che varia dal verde intenso al giallo oro. Tutto ciò che è lontano da questi colori suggerisce che l’olio possa essere rancido. Se l’olio ha una colorazione che ricorda un whisky, significa che non è più buono ed è da buttare. Perché purtroppo un olio rancido non è più recuperabile. Per evitare che questo accada è meglio conservare l’olio in luoghi freschi e asciutti, dove non arrivino i raggi solari. Questo aiuterà a conservare meglio questo straordinario dono della natura.

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