Chi va al mare dovrebbe preoccuparsi non solo di quando fare il bagno dopo mangiato ma anche di quest’altro rischio

bagno in mare

Quando si va in spiaggia ci si chiede spesso quando sia giusto fare il bagno dopo mangiato. Non si tratta, però, dell’unico dubbio da porsi per un bagnante. Occorre, infatti, ricordarsi di mettere in pratica delle condotte che consentano di evitare il rischio idrocuzione. Potrebbe essere un termine complicato o non noto a molti, ma fare degli esempi concreti permette di capire a cosa si fa riferimento.

Idrocuzione, ecco di cosa si tratta

Molti, non appena raggiungono una destinazione balneare, non vedono l’ora di tuffarsi per beneficiare della frescura dell’acqua sul corpo. Sarebbe meglio, però, non esagerare con la fretta. Questo perché si deve evitare di subire uno shock termico. Del rischio se ne parla ad esempio sulle pagine del sito della Fondazione Veronesi.  Si tratta di un’eventualità di cui chi va al mare dovrebbe preoccuparsi.

Qualora, infatti, una persona accaldata o sudata si catapulti in un’acqua gelida (o comunque particolarmente fredda) potrebbe fare i conti “con una perdita improvvisa di coscienza”.  Si rischierebbe di arrivare ad una sincope da idrocuzione.

Il corpo subirebbe, dunque, le conseguenze di un’immersione non graduale.  Questo perché si azionerebbe un riflesso nervoso dell’organismo. Per rispondere, infatti, agli impulsi determinati dal freddo, il corpo di un essere umano tenderebbe a restringere i vasi nelle aree periferiche, determinando l’afflusso di grandi quantità di sangue verso il torace. Si determinerebbe di conseguenza l’affaticamento del cuore. Questa dinamica, in soggetti predisposti, potrebbe addirittura portare ad un arresto cardiaco.

Chi va al mare dovrebbe preoccuparsi non solo di quando fare il bagno dopo mangiato ma anche di quest’altro rischio

Per fortuna, prevenire questi rischi non è difficile. Il consiglio degli esperti è quello di non catapultarsi in acqua immediatamente con tutto il corpo. Questa raccomandazione è ancora più importante qualora l’acqua sia fredda e si sia sudati o particolarmente accaldati.

Bisognerebbe, dunque, prevedere un’entrata in mare che non sia brusca. In tal modo il corpo avrebbe la possibilità di abituarsi gradualmente alla temperatura. L’indicazione specifica, non a caso, è quella di “evitare i tuffi nell’acqua ghiacciata”.

Allo stesso modo è assolutamente sconsigliato cimentarsi in uno sforzo fisico (ad esempio una corsa in spiaggia) e poi tuffarsi in acqua per trovare refrigerio. Essere a conoscenza dei rischi è la miglior forma di prevenzione.  Così come, con l’aumento delle temperature, potrebbe essere utile sapere cosa fare in caso di calo di pressione. Altra situazione che potrebbe verificarsi in una stagione come l’estate, che qualche criticità per la salute potrebbe riservarla.

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