Attenzione perché i valori della frequenza cardiaca al mattino non devono superare questi battiti al minuto per stare bene

palpitazione

Il muscolo cardiaco lavora con costanza e ci accompagna in ogni momento della vita, ma si riposa fra una palpitazione e l’altra. Accade talvolta che il cuore arrivi a battere fino a 400 volte nell’arco di 60 secondi provocando stordimento, vertigini o svenimento. Un ritmo cardiaco accelerato potrebbe dipendere da un innalzamento dei livelli della pressione sanguigna. Del resto “La scienza conferma che basta osservare la fronte per capire se la pressione è alta o il colesterolo totale supera i 240mg/dL”. I picchi pressori possono causare  episodi di tachicardia, ma vi sono altre possibili cause che determinano accelerazione del battito o aritmie.

Si consiglia quindi di prestare attenzione perché i valori della frequenza cardiaca al mattino non devono superare questi battiti al minuto per stare bene. Secondo gli Esperti “Ecco quanti battiti cardiaci a minuto sono normali a riposo e quando preoccuparsi se sono bassi o accelerati e irregolari”. Non a caso il numero delle contrazioni cardiache al minuto è un ottimo indicatore dello stato di benessere psicofisico di un soggetto.

Attenzione perché i valori della frequenza cardiaca al mattino non devono superare questi battiti al minuto per stare bene

Il momento ideale per misurare il ritmo cardiaco coincide con il risveglio quando si è in una condizione di riposo. Per rientrare nei valori normali il numero dei battiti deve oscillare tra 60 e 100 nei soggetti adulti e tra 70 e 100 nei bambini. Pur tuttavia dai risultati di una recente ricerca è emerso una stretta relazione tra la frequenza cardiaca e il rischio di sviluppare diabete e forte sovrappeso. A venti anni di distanza dalle prime indagini i ricercatori hanno nuovamente sottoposto agli esami del sangue il campione dei 637 partecipanti.

In tal modo si è potuto rilevare che una frequenza superiore a 80 battiti al minuto aumenta sensibilmente la possibilità di sviluppare patologie. In particolare in presenza di tale ritmo cardiaco cresce il rischio di obesità, diabete e resistenza all’insulina.

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(Ricordiamo di leggere attentamente le avvertenze riguardo al presente articolo, consultabili qui»)

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