Attenzione a questi 3 errori molto comuni in bolletta, come riconoscerli e chiedere il rimborso

bollette

La Redazione di ProiezionidiBorsa, sempre attenta alle esigenze dei cittadini, vuole rispondere ai Lettori che sospettano un errore nella fatturazione di un contratto di fornitura di servizi.
Non di rado, infatti, le aziende che forniscono servizi possono commettere degli errori nella rendicontazione delle somme da far pagare ai propri utenti.
Rispetto alla cartacea, la bolletta online è meno dispendiosa per gli utenti che non pagano la stampa e l’invio dei documenti. Tuttavia, però, i sistemi non sono infallibili e molto spesso si incappa in piccole o grandi variazioni economiche che vanno ad intaccare le tasche dei cittadini senza neanche accorgersene.

Saper leggere la bolletta è fondamentale

Perdere 5 minuti del proprio tempo, sedersi intorno ad un tavolo e controllare minuziosamente costi e consumi della bolletta è utile per capire quali e quanti servizi vengono addebitati. Inoltre, grazie ai contatori è possibile anche calcolare il consumo di luce, gas e acqua per confrontare che le cifre siano conformi con quanto scritto nella fatturazione.

Attenzione a questi 3 errori molto comuni in bolletta, come riconoscerli e chiedere il rimborso

Analizzando la bolletta è possibile scorgere, qualora ce ne fossero, degli errori umani o causati dai sistemi automatici di lettura.

Diverse statistiche hanno fatto emergere almeno 3 errori comuni nelle bollette di casa, ovvero:

a) la somma da pagare è maggiore rispetto a quella dovuta;
b) richiesto il pagamento di una bolletta già pagata;
c) conteggiati servizi non richiesti.

Secondo l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, se il cliente ritiene inesatta la somma richiesta per la sua fornitura, è un suo diritto contestarla e richiedere un ulteriore verifica e poi una rettifica e un rimborso.

In che modo?

Sempre secondo l’ARERA, il cliente può inviare al venditore una comunicazione scritta nella quale presenta le proprie contestazioni in merito (richiesta scritta di rettifica di fatturazione o una richiesta scritta di rettifica per fatturazione di importi anomali).
Consigliata, nella richiesta scritta, anche i valori di un’autolettura, in modo da velocizzare la verifica al venditore.
Quest’ultimo ha il dovere di rispondere al cliente entro 40 giorni dalla data in cui ha ricevuto la richiesta.

Nel caso in cui il fornitore ritarda nella risposta, il cliente deve rivolgersi all’ARERA per avviare un procedimento amministrativo nei confronti del fornitore dei servizi.

Rettifica e rimborso

L’azienda, dunque, una volta appurato l’errore e dopo aver modificato la somma, dovrà provvedere alla rettifica scritta da comunicare immediatamente al cliente.
Per il cliente a cui è stata riconosciuta la rettifica, il rimborso dovrebbe essere effettuato attraverso la bolletta successiva.

Nel caso in cui l’azienda ritarda allora al cliente spetta un indennizzo di:
a) 20 euro se risposta del venditore è arrivato oltre il doppio del termine dei 40 giorni;
b) 40 euro se si è superato il doppio del tempo massimo;
c) 60 euro se si è superato di tre volte il tempo massimo.
Per maggiori informazione e per altri chiarimenti si consiglia di consultare il sito dell’ARERA, cliccando qui.

Se “Attenzione a questi 3 errori molto comuni in bolletta, come riconoscerli e chiedere il rimborso” è stato utile ai Lettori, si consiglia anche “Novità in arrivo per molte donne disoccupate, ecco perché converrebbe farsi assumere ora”.

Consigliati per te