Attenzione a questa brutta sorpresa per chi vuole investire nel mattone per vivere di rendita

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Un paio di giorni fa un noto portale di preventivi online ha pubblicato i risultati di una particolare ricerca. Ovvero quella relativa al pagamento delle rate condominiali, spesso un “supplemento di costo” all’affitto o al mutuo tutt’altro che irrilevante.

Il loro essere calcolate e spalmate su base mensile, infatti, spesso ne sottostima l’incidenza annua.

Dunque, attenzione a questa brutta sorpresa per chi vuole investire nel mattone per vivere di rendita.

I risultati dell’indagine sulle rate condominiali

Secondo i dati raccolti, 4,9 milioni di italiani hanno affermato di non aver pagato una o più rate condominiali nel periodo marzo 2020-marzo 2021.

In termini percentuali vuol dire che a livello nazionale 1 inquilino su 5 (il 20,1%) ha saltato questo adempimento. La situazione si fa tuttavia più seria al Centro e al Sud e nelle isole, dove la quota giunge rispettivamente al 21,9% e al 24,8%,

Passando dalle percentuali ai valori assoluti, in media la spesa non saldata ammonta a 482 euro. Circa due condomini su tre ha saltato 1 o 2 rate, il 15% di essi 3 rate e quasi 1 su 5 ne ha mancate almeno quattro.

Cause e conseguenze di questo fenomeno

Spesso dietro queste cifre in realtà si nascondono drammi personali e/o familiari. Gli intervistati, infatti, hanno dichiarato (il 52,2%) che la causa è da attribuire a fattori quali la perdita di lavoro. Più residuale invece la quota (circa un quinto) di chi non lo ha fatto in quanto in disaccordo con le scelte condominiali.

L’indagine rivela infine che nella metà dei casi questi condomini hanno dovuto attingere ai risparmi per sanare quanto rimasto in sospeso. Poco più di un quinto ha invece fatto ricorso a prestiti, mentre un altro 20% dei morosi è ancora indietro con le rate. Infine balza il dato di ben 130.000 italiani in causa con i condomini.

Pertanto attenzione a questa brutta sorpresa per chi vuole investire nel mattone per vivere di rendita

A questo punto ci chiediamo allora se l’investimento immobiliare sia sempre e comunque “vincente”. L’errore in cui il piccolo risparmiatore può incappare è infatti quello di confondere la solidità fisica dell’investimento con quella della sua scelta. Specie se l’obiettivo vuol essere quello di garantirsi una rendita periodica.

Cioè il mattone fisicamente non sparisce (di norma), offre protezione e si proietta nel tempo. Ma abbiamo visto che nel decennio 2011-2021 i valori medi dei prezzi delle case sono crollati del 15,4%. Insomma, una vera e propria doccia fredda per chi ha comprato confidando nella rivalutazione successiva del valore dell’immobile.

Ma c’è ancora dell’altro. Il mancato pagamento delle spese condominiali costituisce un ulteriore grattacapo per i proprietari immobiliari che si aggiunge all’IMU e a questi altri mancati incassi.

E poi ci sono le spese sui lavori condominiali e sull’appartamento di natura straordinaria che ricadono sulle spalle dei proprietari. Insomma, il mattone è pur sempre una garanzia che non va via, ma non sempre lo è anche in chiave di rendita.

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