Anche Soleil sceglie lo stilista emergente Guarino e il suo abito sartoriale

guarino

Il suo stile e il suo lavoro sono tutti calibrati sull’«anima e il carattere della donna». Cristian Guarino, 33 anni, fashion designer campano, approda in TV come giovane stilista emergente. Su di lui ricade la scelta di molte donne del mondo dello spettacolo televisivo. Dopo il Liceo Scientifico la formazione specialistica e professionalizzante dello IED di Roma (Istituto Europeo di Design). Ci racconta il suo modo esclusivo e singolare di pensare un capo d’abbigliamento per una donna unica.

Di lei dice: mi sono ispirato ai primi atelier parigini dove non esisteva l’abito in vetrina, ma esisteva lo stile da proporre alla singola donna. Ci spiega il concetto?

«Spesso ci sono tanti brand che lavorano in serie, si rivolgono alla massa intesa come un tutto e come insieme. In questo caso non si lavora sulla persona e sulla personalità. E questa è la differenza della creazione in atelier rispetto a quella per la massa. Io cerco di realizzare l’abito intorno al carattere e alla personalità della persona che ho di fronte. E accadeva così nel mondo parigino del Novecento, quando i sarti realizzavano abiti guardando alle singole persone».

Oggi invece…

«Vede prima si lavorava sull’anima della persona ed era il contrario di ciò che accade oggi. Dove ci convinciamo che un capo fa al caso nostro solo perché in qualche modo i media ce lo impongono, ma magari è pensato per tutti e non per te». E il suo lavoro piace al punto che anche Soleil sceglie lo stilista emergente Guarino come riferimento.

La giornalista veterana della moda Mariella Milani dice che questo è anche un settore dove ci sono lustrini e pugnali. Condivide?

«È la vita. In tutti i settori c’è questo aspetto. C’è il bene, la bellezza e il male. C’è il potere e questo anche nella moda, certamente».

Anche Soleil sceglie lo stilista emergente Guarino e il suo abito sartoriale. Lei ha vestito anche persone del mondo dello spettacolo. Chi sono?

«Ho iniziato con la TV grazie a Massimiliano Costabile (un tronista di Uomini e Donne, ndr) e con Tina Cipollari. Quando l’ho incontrata la prima volta decise di indossare subito un mio capo la sera stessa durante la partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Così è iniziata la mia storia con la TV. Poi ho realizzato capi per Chiara Nasti, Natalia Paragoni. Ancora Soleil Sorge e Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis. Ad esempio, lei ha scelto quattro stilisti emergenti italiani cui fare riferimento e tra questi c’ero io».

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C’è una sua collezione in cui s’ispira a Gianni Versace. Ci sono stilisti in particolare che per lei rappresentano un riferimento costante o che in qualche modo hanno inciso sulla sua formazione?

«C’è un aspetto un po’ strano che mi riguarda. Quando ero in Accademia ci facevano vedere le sfilate per osservare i cambiamenti, gli stili. Ma io non sono mai stato attratto dalle sfilate. Forse è sbagliato, ma è così. Di fatto quest’aspetto fa sì che il mio stile non risenta di particolari influenze. In qualche modo ho iniziato a creare e disegnare in una condizione un po’ vergine, provando a realizzare ciò che penso. Sicuramente mi affascinano i grandi stilisti. Versace, Valentino, Ferré e Laura Biagiotti. Se proprio devo, mi ritengo essere figlio d’arte parigina e la mia grande passione converge su Dior e Yves Saint Laurent». E anche questo è uno dei motivi per cui anche Soleil sceglie lo stilista emergente Guarino.

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Dire ai propri genitori “voglio fare lo stilista” è un po’ come dire voglio fare il ballerino o il cantante di successo, o ancora il calciatore di serie A. Settori in cui è difficile sfondare e spesso in modo benevolo i familiari provano a farci deviare…. per Lei com’è stato?

«Io ho una fortuna rara che mi sostiene nella vita personale e professionale. La mia famiglia ha creduto in me prima che ci credessi io. A 18 anni dicevo di voler fare lo stilista e dirlo non era semplice. Però lo feci e mio padre subito mi disse di scegliere il posto migliore in Italia dove poter studiare e imparare. Così i miei genitori mi accompagnarono allo IED a Roma. Feci i colloqui e quando sentii i costi rimasi un po’ perplesso. Mia madre invece mi disse che volevano facessi quello che mi piaceva e che se avessi toppato con bocciature sarei tornato a casa. Non è scontato avere il sostegno dei genitori e oggi ogni mio successo lo dedico a loro». E così oggi, tra gli altri, anche Soleil sceglie lo stilista emergente Guarino.

La moda è anche una parte del PIL italiano considerevole. Fatta di costi e ricavi. Da questo punto di vista è un’industria, sebbene artigianale…. qual è lo stato di salute del mercato di riferimento oggi?

«É calato tutto molto in fretta e la moda ha perso tantissimo perché c’è una forte crisi. Soprattutto però c’è stato un fenomeno per così dire rivoluzionario. Il caso-Zara ha trasformato e portato alla tasca di tutti le forme e i modelli delle griffes. Indubbiamente è stata un’operazione intelligente e scaltra, però noi stilisti non possiamo non tenerne conto».

C’è una donna famosa che per Lei è simbolo di eleganza (anche oltre l’abito)?

«Quanto a stile mi piace il portamento di Angelina Jolie. Poi come donna e icona per me ci sono Grace Kelly e Jacqueline Kennedy. Pensi che la regina Elisabetta era invidiosa della moglie di Kennedy perché aveva una classe e un’eleganza che lei non riusciva ad avere». Giovanissimo ma con le radici salde nella storia della moda, anche Soleil sceglie lo stilista emergente Guarino.

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