Vuoi andare in pensione 5 anni prima? Hai tempo fino al 2025 per farlo grazie alla novità del Governo

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Novità importanti sono arrivate dal Governo per quanto riguarda il sistema pensionistico e lavorativo italiano. Infatti una bozza del decreto lavoro ha al suo interno diverse novità che riguardano il potenziamento dei livelli occupazionali, da tempo carenti in Italia e il miglioramento per le possibilità di andare in pensione per i lavoratori dipendenti di alcune aziende.

Soprattutto per le pensioni il Governo ha deciso di estendere la facoltà di andare in pensione fino a cinque anni prima grazie ad uno strumento da tempo in vigore che ha dei vantaggi sia per i lavoratori che per le aziende per cui questi lavoratori prestano servizio. Un prolungamento della validità di uno strumento fino al 2025. Due anni in più per sfruttare un canale di prepensionamento che come vedremo è assolutamente favorevole.

Vuoi andare in pensione 5 anni prima con i contratti di espansione, ma dipende dall’azienda

Non scadrà più il 31 dicembre 2023 il contratto di espansione ma il Governo sta decidendo per la proroga. Vuoi andare in pensione 5 anni prima nel 2024 e nel 2025? Probabilmente potrai, se davvero il Governo completerà l’iter di questa novità. Parliamo della misura che consente il pensionamento anticipato di cinque anni per quei lavoratori che si trovano a questa distanza dalla pensione di vecchiaia o dalla pensione anticipata. In pratica grazie a questo strumento pensionistico ci saranno lavoratori che potranno ricevere un assegno dall’INPS fino al compimento dei requisiti utili alle pensioni ordinarie.

E pertanto, già a partire dai 62 anni di età o una volta raggiunti i 37 anni e 10 mesi di contributi versati. Il contratto di espansione infatti è uno strumento che permette, dietro accordo tra aziende e sindacati, il prepensionamento dei lavoratori più vicini alla quiescenza. La misura interessa i lavoratori che grazie a questo pensionamento possono godere di un trattamento pensionistico anticipato. Ma interessa anche le aziende che intendono ridurre il personale è dotarsi di addetti più giovani e più propensi alle novità sia tecnologiche che di attività.

Cosa sta per mettere in atto il Governo Meloni

Il Governo dovrebbe estendere fino al 2025 questa possibilità e le aziende che si trovano in queste condizioni potranno, dietro accordo in sede governativa con i sindacati, preparare ed attivare questo contatto di espansione. Nell’accordo con i sindacati bisognerà mettere nero su bianco l’elenco dei lavoratori che rientrano in questo contratto di espansione e che quindi verranno messi in prepensionamento. Inoltre si dovranno stabilire le nuove assunzioni perché ogni 3 prepensionamenti ci dovrà essere una nuova assunzione già programmata. Sempre nel contratto di espansione si può programmare anche la riduzione di orario lavorativo per i lavoratori che si trovano vicini alla quiescenza.

L’assegno corrisposto ai lavoratori interessati dall’INPS, viene finanziato dall’azienda ed è pari alla pensione maturata alla data di uscita dal mondo del lavoro. Oltretutto, per i lavoratori che hanno completato i 37 anni e 10 mesi di contribuzione, l’azienda coprirà anche i 5 anni di contributi mancanti alla soglia dei 42 anni e 10 mesi utile alle pensioni anticipate ordinarie. Naturalmente come contribuzione figurativa. Non sarà la tanto attesa riforma delle pensioni, ma è una misura in più che anche nel prossimo biennio garantirà per qualcuno l’uscita dal lavoro.

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