Ultime novità INPS su permessi Legge 104 e congedo straordinario di due anni

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Possono fruire dei permessi Legge 104 di tre giorni i lavoratori dipendenti disabili o che assistono un familiare con handicap grave. Inoltre, i lavoratori che assistono un familiare disabile possono fruire di un congedo straordinario di due anni. Le ultime novità INPS su permessi Legge 104 e congedo straordinario di due anni sono pubblicate nel messaggio n. 2204 del 8 giugno 2021. L’Ente ha chiarito i termini di prescrizione di tale prestazioni. Analizziamo le novità e chi sono i soggetti interessati.

Ultime novità INPS su permessi Legge 104 e congedo straordinario di due anni

L’Istituto nel messaggio precisa che il termini di prescrizione per utilizzare i permessi Legge 104 e il congedo straordinario Legge 151 è di dieci anni.

Inoltre, l’INPS specifica che le prestazioni sopra citate, riguardano coloro che assistono  un familiare con handicap grave ai sensi della Legge 104 art. 3 comma 3.

Le tutele per i lavoratori

La Legge 104, come spesso menzionato nei nostri articoli, tutela i lavoratori disabili e caregiver. Infatti, prevede per coloro che assistono un familiare disabile permessi indennizzati a carico dell’INPS. Nello specifico:

a) tre giorni di permesso al mese anche frazionabili in ore. Per maggiori chiarimento consigliamo di consultare la nostra guida: i permessi Legge 104 si possono fruire in giorni e in ore nello stesso mese in base alle esigenze del lavoratore.

b) due anni di congedo straordinario da fruire nell’arco della vita lavorativa;

c) congedo parentale per figli disabili prolungato per un massimo di tre anni da fruire come: due ore al giorno oppure tre giorni al mese. Il periodo di permesso è indennizzato e si può fruire fino al compimento del dodicesimo anno di età del figlio disabile.

Il congedo straordinario Legge 151 di due anni per assistere il familiare disabile handicap grave, può essere fruito anche frazionato. Possono fare domanda: il coniuge convivente, il padre o la madre anche adottivi e i figli conviventi. Poi, anche i fratelli e sorelle conviventi, i parenti e affini al terzo grado sempre conviventi.

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