Troppi dimenticano che queste spese sportive dei figli fino ai 18 anni sono detraibili ma con dei vincoli precisi da sapere bene

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Quando parliamo di sport dei nostri bambini, oltre all’aspetto che riguarda la salute e la socialità, non dovremmo dimenticare una cosa importante. È tempo, infatti, di iniziare a raccogliere tutta la modulistica per ottenere i rimborsi con la dichiarazione dei redditi. E chi ha figli a carico, in età compresa fra i 5 e i 18 anni, può ottenere un rimborso nel 730. Rimandando ovviamente i nostri Lettori agli articoli specifici della nostra Redazione, ci limitiamo a ricordare alcuni passaggi fondamentali, da addetti ai lavori del mondo sportivo. Primo, fra tutti, la tracciabilità del pagamento. Quindi, non possiamo ricorrere all’eventuale rimborso se per esempio abbiamo pagato l’iscrizione del figlio al calcio solo in contanti. Troppi dimenticano che queste spese sportive potrebbero essere detratte.

Quanto si recupera

Da un punto di vista della modulistica, anche nello sport contano fatture e ricevute. Facciamo l’esempio più semplice in assoluto, per venire incontro ai nostri Lettori. Se abbiamo un figlio iscritto a una società dilettantistica di calcio, o una figlia a quella di pallavolo, avremmo diritto a recuperare il 19% dei costi di iscrizione.

A patto però come ricordavamo sopra, che i figli siano in età compresa tra i 5 e i 18 anni. I pagamenti devono essere tracciabili e la segreteria della società emetterà il classico modello di detrazione da consegnare al commercialista. O nel caso ci appoggiassimo al patronato, a chi segue la nostra pratica. Attenzione che esiste un limite di spesa detraibile, fissato attualmente in circa 200 euro a figlio. Ma, come dicevamo sopra, ricordiamoci di chiedere conferma al nostro commercialista o consultare gli articoli dei nostri Esperti.

Troppi dimenticano che queste spese sportive dei figli fino ai 18 anni sono detraibili ma con dei vincoli precisi da sapere bene

Purtroppo, ci capita spesso di avere una cosa sotto gli occhi e dimenticarne l’importanza. Questo potrebbe capitare proprio con gli abbonamenti e le iscrizioni dei nostri figli alle piscine, alle palestre e agli sport in generale che praticano. Fondamentale, è però che l’attività sia riconosciuta come una pratica sportiva dilettantistica. Dicitura che deve ovviamente comparire nella dichiarazione di detrazione che la società emette. Altrimenti, se la società dovesse essere professionistica, potremmo non avere diritto alla detrazione. Attenzione anche a non commettere l’errore di confondere le associazioni culturali che fanno attività motoria e sportiva con quelle dilettantistiche vere e proprie. Nel caso poi che intervenga magari il Comune e faccia da tramite sia per la locazione che per l’organizzazione, chiediamo consulto direttamente alla segreteria competente o allo specialista che ci segue. Potremmo così recuperare qualche “soldino” che potrebbe essere detratto e che fa comodo al budget familiare.

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