Scannerizzare o fotocopiare libri usati potrebbe portare multe e la reclusione

libri scolastici

Si avvicina a grandi passi il rientro degli studenti presso le scuole e le università di tutta Italia. Gli studenti fuori sede tornano a viaggiare, mentre i genitori dei più piccoli devono pensare al cosiddetto caro libri. Con questa parola ci si riferisce al costo che a settembre le famiglie devono sostenere per acquistare i libri di testo per tutti gli studenti più giovani. Una problematica che cade in un periodo di aumento generale e tendenziale del costo della vita.

Esistono invero dei metodi di successo per acquistare e vendere libri usati. Si tratta di applicazioni e metodi che fanno risparmiare o recuperare alle volte più del 30% delle spese investite. Non male, se si considera un risparmio complessivo di qualche centinaio di euro.

Tra gli studenti universitari vige spesso la pratica delle fotocopie. Specie quando i professori assegnano alcuni capitoli in alcuni testi, mentre il resto non è necessario. Ma è di fondamentale importanza conoscere quali sono i limiti, visto che in alcuni casi potremmo ricadere in illeciti anche gravi. Scannerizzare o fotocopiare libri usati potrebbe portare multe e la reclusione. Così vediamo cosa dice la legge in merito.

Rilevanza penale del fatto

La legge sul diritto d’autore (Legge n.633/1941) tutela la proprietà delle opere di ingegno di carattere creativo. Lo fa in maniera netta, anche se ci sono delle eccezioni previste dalla stessa legge. Fotocopiare libri al di fuori di queste previsioni è un reato. Alcuni potrebbero fraintendere la rilevanza penale del fatto. Infatti la sanzione per il fatto può essere costituita da una multa.

Chi cade in questo fraintendimento potrebbe ingenuamente far coincidere la sanzione economica con una sanzione amministrativa. Ovviamente questo è un errore, visto che la multa può rientrare tra le conseguenze del reato. La multa in questione varia da 51 euro a 2065 euro se le fotocopie sono effettuate senza scopo di lucro.

Ancora maggiori sono le conseguenze per quanti effettuano questo atto per fini di lucro, cioè con la finalità di compravendere l’opera intellettuale. L’acquisto o vendita del libro in quanto tale è lecita. Non però della sua riproduzione. In questo caso potrebbe addirittura scattare la reclusione fino a 3 anni e una multa da 2.582 euro fino a 15.493.

Scannerizzare o fotocopiare libri usati potrebbe portare multe e la reclusione

Esistono però delle importanti eccezioni previsti dalla legge. In primo luogo, vige il limite del 15% consentito. Questo ovviamente è previsto per uso personale, anche se non si intende l’atto cumulativo. Possiamo cioè riprodurre ciascun volume o periodico per uso personale complessivamente entro il 15% del contenuto complessivo. Non potrebbe dunque valere l’espediente di aver effettuato riproduzione del testo in momenti diversi fino a raggiungere una soglia maggiore.

La stessa possibilità vige anche nei confronti di biblioteche accessibili o centri di ricerca, al cui interno, previo pagamento di somma forfettaria alla casa editrice, è possibile procedere con la riproduzione del 15% dei testi.

Oltre alla possibilità di citazione o riassunto di parti del libro (purché con indicazione della fonte) esiste infine la possibilità di riproduzione a mano o con mezzi di riproduzione non idonei alla diffusione.

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