Sai perché si chiama Giovedì Grasso? Ti spiego origini, tradizioni e cosa portare in tavola in questa giornata

Perchè si chiama giovedì grasso

Quando cade il Giovedì Grasso? E perché si chiama proprio così? Cosa si mangia in questo giorno e durante il periodo di Carnevale? A queste e molte altre curiosità rispondiamo in questo interessantissimo articolo!

Siamo nel pieno del Carnevale. In Italia, e nel Mondo in generale, l’anno viene scandito da un susseguirsi di feste. Il Carnevale segue il Natale e la Befana, e precede la Pasqua. Come da tradizione, ogni festività presenta caratteristiche proprie e viene festeggiata secondo riti che si tramandano da secoli.

Carnevale 2023: quando cade e le date salienti

A differenza di molte altre festività, che ricorrono puntualmente sempre nello stesso giorno, il Carnevale è una festa mobile, che dipende dalla Pasqua. Nello specifico, il Carnevale ha inizio 70 giorni prima della domenica di Pasqua, che quest’anno sarà domenica 9 aprile. Il Carnevale 2023 si chiuderà martedì 21 febbraio, con il meglio noto Martedì Grasso. Altre date di rilievo sono il Giovedì (il prossimo 16 febbraio) e domenica 19 febbraio (la domenica di Carnevale).
A seguire, il 22 febbraio sarà il Mercoledì delle Ceneri che sancisce l’inizio della Quaresima: i 40 giorni che precedono la Pasqua.

Sai perchè si chiama Giovedì Grasso?

Per meglio capire l’etimologia del Giovedì Grasso, è bene partire dal significato della parola Carnevale. Il termine deriva dall’espressione latina “carnem levare”, che letteralmente vuol dire “togliere la carne”. Di fatto, questa locuzione latina sta a sottolineare il fatto che durante il periodo di Quaresima si debbano praticare il digiuno, o meglio, l’astinenza dalle carni, e la preghiera. Rinunciare alla carne, simbolicamente, rappresenta la penitenza, in attesa della rinascita pasquale.
In contrapposizione a ciò, il primo giorno di Carnevale (il Giovedì Grasso appunto) si festeggia con ricchi e lauti banchetti. Secondo antica tradizione, tali festeggiamenti terminano con il Martedì Grasso. Ultimo giorno in cui ci si può divertire tra feste, scherzi, bagordi e pranzi luculliani, prima della lunga astinenza della Quaresima.
In pratica, quindi, dal Giovedì Grasso al Martedì Grasso ci si può sbizzarrire con abbuffate generali prima di dover patire il lungo “digiuno” dalle carni e, più in generale, dai cibi grassi, golosi e molto calorici.

Ecco i cibi che non possono mancare in tavola

Dunque, ora che sai perché si chiama Giovedì Grasso, vediamo i cibi che la tradizione comanda in questa giornata e nei giorni a seguire, fino al successivo martedì.
Tipici del Giovedì Grasso e del Carnevale in generale sono i dolci fritti. Dalle chiacchiere o frappe, alle frittelle, passando per le castagnole e i tortelli. A livello regionale vanno citati il migliaccio campano, le schiacciate fiorentine, i krapfen di Bolzano e il sanguinaccio napoletano.
Oltre ai dessert, nel periodo carnevalesco, in tutta Italia spopolano i piatti a base di carne di maiale. Da nord a sud, è quindi un tripudio di salsicce e braciole cotte nel sugo di pomodoro. A Napoli, il primo piatto per eccellenza del Carnevale è la lasagna napoletana. Nella versione partenopea, il tipico piatto emiliano a base di carne macinata e besciamella, viene estremamente arricchito con l’aggiunta di ragù, ricotta, polpettine fritte, mozzarella e tanto altro ancora a discrezione della cuoca!
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Come secondo, ricordiamo la braciola napoletana: involtino di carne bovina farcito con pecorino, pinoli, aglio, prezzemolo e uva passa, e infine cotto in sugo di pomodoro.

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