Rischio serio di perdere la pensione a gennaio per chi non ripresenta la domanda in tempo utile

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Ricevere la pensione per mesi e mesi, o addirittura per anni e trovarsi di colpo ad averla persa è un rischio che molti in Italia corrono quasi inconsapevolmente. E non si tratta di revoche o decadenza del beneficio. Si tratta soltanto di un adempimento che molti non sanno di dover espletare per continuare a prendere la propria pensione. Anzi, per iniziare a prendere la pensione, perché evidentemente la pensione percepita non era tale, ma era solo un trattamento provvisorio, quasi di accompagnamento alla pensione. Chi non sa che deve presentare domanda di pensione ad una determinata data, rischia di rimanere mesi senza trattamento. Ed a gennaio qualcosa di simile accadrà a chi è già in corso di fruizione dell’APE sociale.

Rischio serio di perdere la pensione a gennaio per chi in tempo utile non presenta la domanda

Con l’APE sociale è stato concesso dall’INPS a molti lavoratori di accedere alla pensione con largo anticipo. Infatti la misura ha permesso il pensionamento a partire dai 63 anni di età a molti lavoratori. Ma parlare di pensione per l’APE sociale non è propriamente esatto. Infatti si tratta di un trattamento temporaneo offerto a dei lavoratori che hanno maturato determinati requisiti e che appartengono a determinate categorie. C’è chi percepisce l’APE sociale ormai da diversi anni.

Ma proprio per via della temporaneità del trattamento, a gennaio molti si potrebbero trovare a dover ripetere l’operazione e quindi a dover ripetere la domanda all’INPS. Infatti l’APE sociale di fatto è un assegno di accompagnamento alla pensione, una specie di prestazione assistenziale che porta il lavoratore al raggiungimento della giusta età per la pensione di vecchiaia. La pensione di vecchiaia vera e propria che continua ad essere fruibile a partire dai 67 anni di età.

La pensione di vecchiaia si matura dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei 67 anni di età

Il beneficiario dell’APE sociale che a gennaio (o nei mesi successivi naturalmente) compie 67 anni, potrebbe trovarsi di colpo senza nessun assegno previdenziale. Il rischio serio di perdere la pensione riguarda tutti quelli che al compimento dei 67 anni di età “dimenticano” di presentare la domanda di pensione o credono che l’INPS operi d’ufficio. In pratica l’APE sociale viene fermata automaticamente all’età di 67 anni. In quel caso il lavoratore dovrà provvedere a presentare una domanda di pensione vera e propria chiedendo la pensione di vecchiaia e ordinaria. Provvedendo per tempo quasi senza accorgersene, il lavoratore passerà dall’APE sociale alla pensione di vecchiaia.
Per presentare la domanda di pensionamento di vecchiaia ci si può rivolgere ad un Patronato o ad un CAF. In alternativa si può fare anche tutto da soli e da casa tramite le credenziali di accesso all’area riservata dell’INPS con SPID, CIE o CNS. Solo presentando domanda di pensione si può restare in continuità di fruizione di un assegno da parte dell’INPS. Resta il fatto che la pensione di vecchiaia si matura dal primo giorno del mese successivo a quello di completamento dei requisiti. Ed in caso di domanda presentata in ritardo, il diretto interessato ha diritto agli arretrati proprio a partire da quel giorno. Il rischio quindi non è di perdere mensilità di assegno, ma di restare privi di ratei fino a pratica completata.

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