Presenta questa domanda all’INPS entro il 2 aprile e prendi la disoccupazione tutta insieme

Presenta questa domanda all’INPS entro il 2 aprile-Foto da pexels.com

Con l’entrata in vigore del Jobs Act di Matteo Renzi il panorama degli ammortizzatori sociali per disoccupati è stato modificato pesantemente. Infatti ha visto i natali la NASPI, ovvero la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Con la NASPI, addio a tutte le altre misure che l’hanno preceduta, dalla Mini ASPI alla Requisiti Ridotti e fino alla DS Ordinaria.

La misura è diventata lo strumento unico per disoccupati o quasi. Perché sono rimasti fuori dalla NASPI i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni, gli agricoli e i collaboratori. Mentre per i primi, non esiste indennità per disoccupati, per le altre due categorie ci sono rispettivamente la Disoccupazione Agricola e la DIS.COLL. Per i collaboratori la prestazione è del tutto simile alla NASPI, anche se più corta come durata. Per gli agricoli invece parliamo di una misura diversa da ogni punto di vista, a partire dagli importi della prestazione e fino alla modalità di erogazione.

Presenta questa domanda all’INPS entro il 2 aprile e prendi la disoccupazione tutta insieme

La Disoccupazione Agricola è una misura destinata ai lavoratori del settore che perdono involontariamente il loro lavoro. Le domande per il 2024 devono essere presentante entro il 2 aprile. Rispetto alla NASPI che prevede una domanda da presentare entro un paio di mesi dalla perdita del lavoro, la Disoccupazione Agricola prevede una domanda posticipata all’anno successivo. Infatti le domande in scadenza entro il 2 aprile riguardano il periodo di lavoro che il bracciante agricolo ha svolto nel 2023.

Il vincolo delle 102 giornate di lavoro nel biennio

Ricapitolando, chi ha prestato attività agricola come lavoratore dipendente nel corso del 2023 e presenta questa domanda all’INPS entro il 2 aprile 2024, avrà diritto, se ha i requisiti, a prendere l’indennità.

L’importante è vantare almeno 102 giornate lavorative con contribuzione versata nel biennio 2022/2023. Chi si è affacciato la prima volta al lavoro agricolo nel 2023, anche se ha maturato tutte le 102 giornate lo scorso anno, non potrà avere diritto alla prestazione. Infatti serve che negli anni precedenti ci sia stata almeno una giornata di lavoro sia in agricoltura che in altri settori. La Disoccupazione Agricola si può richiedere anche cumulando periodi di lavoro in altri settori, ma l’attività agricola deve essere quella predominante numericamente.

Disoccupazione Agricola, il calcolo degli importi

L’indennità spetta a copertura di tante giornate quante sono state quelle lavorate e fino al tetto massimo di 365 giornate annue. Da cui  sottrarre le giornate di lavoro dipendente svolto sia in agricoltura che non e tutte le eventuali giornate di malattia, infortunio e maternità. L’importo spettante è pari al 40% della retribuzione di riferimento a cui levare il 9% come contributi di solidarietà. La retribuzione di riferimento è quella migliore tra quella prevista dal CCNL di categoria, quella persona la pattuita con il datore di lavoro e il minimale previsto dalla normativa vigente per la generalità dei lavoratori. Per i lavoratori agricoli che perdono il lavoro e provengono da un contratto a tempo indeterminato, l’importo è pari al 30% della retribuzione e senza contributi di solidarietà. Dopo la domanda, se accolta, l’indennità è erogata tutta insieme ed in unica soluzione.

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