Rischia 7 anni di reclusione e un grosso risarcimento del danno chi effettua lavori o ristrutturazioni in casa e si dimentica questo importante adempimento

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La Legge di Bilancio 2022 ha confermato numerosi Bonus che ci permettono di eseguire lavori in casa con grossi vantaggi fiscali. Abbiamo l’Ecobonus, pensato per l’efficientamento energetico degli immobili. Con questo possiamo sostituire il pavimento, le finestre o installare pannelli solari. Non solo, c’è anche il Bonus casa, un vantaggio fiscale fino a 96.000 euro pensato per ristrutturare la propria abitazione. Con i Bonus previsti dalla Legge di Bilancio possiamo anche acquistare beni mobili. Abbiamo 10.000 euro per lavastoviglie, frigorifero e altri elettrodomestici.

Quando si utilizzando questi Bonus bisogna, però, fare attenzione. Intanto verificare di avere i requisiti ed essere in regola per richiedere e ottenere legittimamente questi Bonus. Soprattutto, però, nel momento dell’esecuzione dei lavori dobbiamo conoscere bene la legge, affidandoci a persone esperte e competenti. Spesso, infatti, sottovalutare la complessità, non solo tecnica ma anche giuridica, legata alle ristrutturazioni e ai lavori in casa, porta a conseguenze inaspettate.

Gli obblighi di chi effettua lavori in casa

Lo ha ricordato la Corte di Cassazione con il recente provvedimento 21072 del 2022. I giudici hanno spiegato che rischia 7 anni di reclusione e di dover corrispondere un grosso risarcimento chi non rispetta la legge. In particolare, in caso di ristrutturazioni, l’articolo 90 Decreto legislativo 81 del 2008 impone al committente di nominare il coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori.  Questo è un soggetto con dei compiti molto importanti. In primo luogo, assicura il collegamento tra l’impresa che esegue i lavori e il committente stesso, per organizzare al meglio l’esecuzione. Soprattutto, però, ha il compito di sorvegliare sul rispetto delle norme riguardanti la sicurezza dei lavoratori.

Elabora anche un piano di sicurezza specifico per i lavori considerati e può sospenderli dove ci siano rischi per l’incolumità dei lavoratori coinvolti. Si capisce quanto sia importante questa figura, che ha delle conoscenze tecniche e delle esperienze specifiche che gli consentono di assicurare l’incolumità delle persone. Nel caso esaminato dai giudici, la signora, che aveva commissionato i lavori, non aveva nominato il coordinatore. Durante lo svolgimento dei lavori moriva uno degli operai coinvolti nella ristrutturazione.

Rischia 7 anni di reclusione e un grosso risarcimento del danno chi effettua lavori o ristrutturazioni in casa e si dimentica questo importante adempimento

La Corte condannava la committente per omicidio colposo, articolo 589 codice penale e ad un ingente risarcimento del danno. Infatti, i giudici spiegavano che la donna non nominando il coordinatore aveva assunto su di sé le responsabilità legate alla sicurezza sul luogo di lavoro. Dunque, pur non avendo le competenze adeguate, non procedendo alla nomina, e quindi non rispettando la legge, aveva assunto grandi rischi legali. Questi si concretizzavano portando ad una condanna penale.

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