Rapporto DIA, ecco il nuovo volto della criminalità in Italia

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Aumentano le infiltrazioni delle mafie nella politica. Calano gli omicidi e crescono le alleanze internazionali, le truffe, il crimine ora punta sulle cripto valute. Sono questi i focus nell’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) nella relazione semestrale al Parlamento. Ecco i pericoli che ci attendono, il report è all’evidenza della Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

La criminalità transnazionale

Si tratta della minaccia più importante. Esiste una multiforme varietà di mafie e collegamenti con organizzazioni criminali all’estero, soprattutto per il narcotraffico, l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione e del lavoro irregolare.

Il volto della criminalità

Rapporto DIA, ecco il nuovo volto della criminalità in Italia: nigeriani, albanesi e cinesi sono tra i clan più strutturati. Al Nord si muovono in modo indipendente e puntano al controllo di specifici settori. Al Sud invece operano in via subordinata o con l’assenso delle mafie locali.

Le mafie chiuse di albanesi e cinesi

Questi clan spiccano per capacità organizzativa e spregiudicatezza. Gli albanesi si occupano di furti e approvvigionamento di droga da cedere a sodalizi locali per la gestione dello spaccio. I cinesi operano in strutture chiuse, inaccessibili, collaborano con gruppi locali a proposito di prostituzione, reati finanziari e traffico di rifiuti. Ai ‘secret clans’ nigeriani si aggiungono nuovi gruppi desiderosi di insediarsi in Italia. Arrivano dell’Est Europa e da Paesi ex sovietici, nonché dal Pakistan e dal Sud Est Asiatico.

Rapporto DIA, ecco il nuovo volto della criminalità in Italia

Aumenta la tratta di essere umani verso l’Europa. Sono costretti a ripagare le spese con lo sfruttamento sessuale e il lavoro nero o nella filiera della droga. Molti immigrati già qui che hanno perso l’occupazione, sono scivolati in situazioni di precariato, di sfruttamento del lavoro e di spaccio.

L’economia della camorra

La camorra si concentra sul traffico di droga, il prestito a usura, le estorsioni. Ma anche il  commercio di prodotti contraffatti, il contrabbando di sigarette, l’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse. Ora prosperano anche le truffe assicurative e telematiche e le frodi fiscali. Resta alto l’interesse verso i settori più remunerativi, quale quello dei rifiuti.

Le nuove relazioni della ‘ndrangheta

Le cosche calabresi sono il pericolo maggiore in numerose regioni italiane (46 in tutto, di cui 25 in Lombardia, 14 in Piemonte e 3 in Liguria). All’estero operano in Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Olanda, Germania, Austria. Sono presenti pure nella Repubblica Slovacca, Romania, Malta, Australia, Canada e Usa.

La mafia foggiana

Attualmente si distingue anche la camaleontica mafia foggiana che mostra vivace modernità dal punto di vista degli affari e vocazione imprenditoriale. Annovera tra le sue file non solo imprenditori collusi, ma anche commercialisti, professionisti e politici locali.

La crescita delle baby gang

Tra i fenomeni che più preoccupano ci sono le baby-gang che non possiedono un background criminale consistente o stabile. “Queste ‘bande’ sono però pericolose per la pressione che esprimono a livello locale. I baby gangster si rendono protagonisti di eclatanti forme di gangsterismo urbano, come agguati, stese e caroselli armati. Tale teatralità è trascesa nelle pantomime degli altarini e dei murales che non sono forme folcloristiche di devozione verso figure emblematiche del crimine, bensì veri e propri atti di sfida contro lo Stato.

L’interesse per i fondi del Recovery Plan

Le mafie approfittano della crisi per rilevare le imprese in difficoltà. Ma anche per mettere le mani sui fondi offerti dallo Stato. Si tratta di un business  che nel 2020 ha fruttato più di 24 miliardi di euro. Le risorse che verranno erogate dal piano di Recovery sono al centro dell’attenzione dei clan. I sodalizi hanno liquidità a sufficienza per ‘aiutare’ privati e aziende in difficoltà, puntano a rilevarle o asservirle”.

Aumenta l’infiltrazione ‘silenziosa’

Negli ultimi mesi proseguono le azioni cruente nei confronti del commercio, il turismo e la ristorazione. Ma aumenta la silenziosa infiltrazione nel sistema imprenditoriale. “La diffusa corruttela – si legge nelle 530 pagine del Rapporto DIA – inquina il funzionamento degli enti locali.  Aumentano gli scioglimenti di consigli comunali per ingerenze palesi di vari clan”.

La nuova arma delle mafie è la moneta virtuale

La cripto valuta preferita è il Bitcoin, utilizzabile modo veloce e difficile da tracciare. Ma di recente ne sono emerse altre di comune utilizzo reati con le cripto valute sono aumentati nel 2020 di quasi 30%.

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