Settembre ‘caldo’ per l’economia criminale a Roma, Milano, Napoli e Torino

usura

Nelle ultime ore la notizia di un altro blitz contro l’usura a Palermo che ha portato all’arresto di dieci persone, incluso un professionista, per concorso esterno in associazioni mafiosa e usura. Ma è solo l’ultimo di tante azioni condotte dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza in tutta Italia nell’ultimo anno. L’operazione “Araldo” è l’ennesima storia di sfruttamento di imprenditori in stato di indigenza. Sono caduti nella rete dei prestiti clandestini, dove si applicano tassi che variano dal 143% al 5.400% annuo.

L’usura rialza la testa a fine settembre

“Questi fenomeni sono in aumento in tutta Italia”, spiega oggi alla Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa, il Presidente di SOS Impresa di Milano e Città Metropolitana, Ferruccio Patti. “Le organizzazioni criminali si avvalgono spesso, per l’individuazione delle vittime, di professionisti, funzionari pubblici o di dipendenti di istituti di credito corrotti”. Quindi si prospetta un settembre ‘caldo’ per l’economia criminale a Roma, Milano, Napoli e Torino. Infatti, questo mese è generalmente quello più importante per i criminali dell’usura, poiché è ricco di scadenze importanti. “Nel 2021 è aumentata l’usura nelle grandi città soprattutto ai danni di titolari di ristoranti, negozi di abbigliamento, agenzie, che non hanno il coraggio di chiedere aiuto”.

Un’indagine conferma la realtà territoriale delle vittime

Un’indagine della CGIA conferma che le vittime dell’usura sono oggi concentrate in realtà territoriali ben precise: Roma, Napoli, Milano e Torino. Sono poco meno di 176.400 le imprese italiane che si trovano in sofferenza. Si tratta di società non finanziarie e famiglie produttrici scivolate nell’insolvenza che purtroppo sono state segnalate dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi Finanziari della Banca d’Italia. Tale segnalazione non consente più di accendere prestiti presso i canali finanziari legali. Non potendo beneficiare di liquidità, piccole e medie realtà rischiano la chiusura o di scivolare tra le braccia degli usurai.

Al 31 marzo scorso, Roma era al primo posto

I dati disponibili sono purtroppo inferiori alla realtà di oggi. In primavera le aziende insolventi a Roma erano 13.310 unità: subito dopo  veniva Milano con 9.931, Napoli con 8.159, Torino con 6.297, Firenze con 4.278 e Brescia con 3.444. Le province meno interessate da questo fenomeno sono Belluno (con 360 aziende segnalate alla Centrale Rischi), Isernia (333), Verbano-Cusio-Ossola (332) e Aosta (239). Nel Sud si contano 57.992 aziende in sofferenza (pari al 32,9% del totale), seguono il Centro con 44.854 imprese (25,4% del totale), il Nordovest con 43.457 (24,6% del totale) e infine il Nordest con 30.070 (17% del totale).

Settembre ‘caldo’ per l’economia criminale a Roma, Milano, Napoli e Torino

“Non possiamo quantificare il fenomeno dell’usura in base alle denunce effettuate all’Autorità giudiziaria” spiega Patti. “ Ma dopo la forte contrazione del fenomeno registrata tra il 2016 e il 2018, la pandemia ha invertito i trend. Nel 2020, in piena crisi da Coronavirus le denunce sono salite del 16,2 per cento rispetto al 2019”. Fine di settembre è in assoluto il periodo più a rischio per chi non ce la fa. L’attività dei criminali è in aumento perché il credito bancario alle imprese è fermo. Invece è ripresa l’attività di riscossione e notifica di nuove cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate”.

Una pressione fiscale talvolta insostenibile

Entro il 15 e il 16 settembre scorsi le imprese (soggette agli ISA, cioè ex studi di settore) dovevano pagare l’IRPEF, l’IRES, l‘IRAP e l’IVA. Il 30 settembre è prevista la scadenza per il versamento delle rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio scadute il 31 luglio 2020. “Questa pressione può mettere in seria difficoltà la tenuta finanziaria di tantissime attività a corto di liquidità”. SOS Impresa sta seguendo a Milano un ulteriore anello debole della catena commerciale, i chioschi. L’attività usuraia e quella criminale si intrecciano per il controllo di questo business nei diversi quartieri.

Anche le famiglie nel mirino dell’economia criminale

I piccoli commercianti spesso non sanno neanche dei progetti di sostegno di SOS Impresa o del Fondo di Garanzia per le PMI. Ad esso sono giunte 2.326.013 domande che hanno “generato” 191,1 miliardi di finanziamenti. Questo dato include i mini prestiti fino a 30mila euro che hanno registrato 1.167.705 domande, consentendo l’erogazione di 22,7 miliardi di finanziamenti. Patti si appella al Governo Draghi “perché potenzi le risorse a disposizione del “Fondo di prevenzione dell’usura”. Questo strumento negli ultimi 22 anni ha erogato un sostegno vitale: in media pari a 50 mila euro alle imprese e 20 mila euro alle famiglie. Anche queste ultime, purtroppo, sono tornate oggi nel mirino dell’economia criminale.

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