Pronti 4.800 euro a fondo perduto se si appartiene a questa categoria di lavoratori

Partite Iva

Finalmente anche per le partite IVA è arrivata un’indennità di disoccupazione. Dal 1° luglio un lavoratore autonomo può richiedere l’ISCRO, una specie di Naspi, un contributo che può arrivare fino a 4.800 euro annui. Anche se le condizioni di richiesta sono abbastanza stringenti. Tuttavia sono pronti 4.800 euro a fondo perduto se si appartiene a questa categoria di lavoratori, basta avere i requisiti per farne richiesta.

Con lo scoppio della crisi pandemica alcune delle misure di sostegno ai lavoratori in difficoltà hanno attutito il colpo. La NASPI, per esempio, è stata un formidabile strumento di sostegno per i lavoratori che avevano perduto il lavoro. E tuttora è uno strumento indispensabile non messo in discussione a differenza del reddito di cittadinanza. In un precedente articolo i nostri Esperti hanno spiegato come riuscire ad avere tutta e anticipatamente l’indennità di disoccupazione garantita dalla NASPI.

La categoria dei lavoratori autonomi era stata lasciata un po’ in disparte, anche per difficoltà di natura burocratica. Ma finalmente dal 1° luglio è scattata una specie di indennità di disoccupazione anche per le partite IVA.

Pronti 4.800 euro a fondo perduto se si appartiene a questa categoria di lavoratori

Dal 1° luglio i lavoratori autonomi possono accedere al fondo ISCRO, acronimo di indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa. I beneficiari sono tutti coloro che svolgono in modo permanente e continuativo un’attività di lavoro autonomo. Questa è la condizione necessaria per accedere all’indennità, ma è solo una delle molte condizioni. Una seconda condizione è che il lavoratore autonomo sia iscritto alla Gestione Separata dell’INPS. Quindi, per esempio, un giornalista freelance che svolge l’attività in autonomia, non può chiedere l’ISCRO se iscritto alla cassa previdenziale dei giornalisti. I lavoratori con partita IVA iscritti a gestioni previdenziali autonome non hanno diritto all’ISCRO. Inoltre il professionista deve essere anche in regola con i contributi versati all’INPS, altrimenti la sua domanda verrà respinta.

Questi sono i prerequisiti generali, poi ci sono quelli reddituali. Come primo requisito occorre che nell’anno per cui si richiede l’ISCRO si abbia avuto un calo reddituale rispetto ai 3 anni precedenti. Il calo reddituale deve essere pari o inferiore al 50% della media dei tre anni precedenti. Se si chiede l’ISCRO per il 2020, il fatturato per quell’anno deve essere stato almeno la metà di quello medio del triennio 2017-2018-2019. Questo fatturato deve essere comunque inferiore alla soglia degli 8.145 euro. Se il reddito annuale è superiore, il lavoratore autonomo non può richiedere l’indennità.

Ma a quanto ammonta il bonus annuale? Questo varia tra 250 a 800 euro al mese per sei mesi a seconda di quanto reddito ha perduto il lavoratore in percentuale. L’indennità può essere richiesta quest’anno e nei prossimi due anni.

Approfondimento

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