Ultime importanti novità sul reddito di cittadinanza

reddito di cittadinanza

La scadenza del 31 gennaio è fondamentale per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Entro quella data deve essere presentata una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), aggiornata al 2020. Per continuare a usufruire anche per quest’anno del contributo, il documento è obbligatorio.

Ecco le ultime importanti novità sul reddito di cittadinanza

Entro gennaio deve essere ripresentato l’ISEE per tutti coloro che vogliono continuare a fruire del reddito di cittadinanza. Il decreto 4/19 sottolinea che gli importi percepiti nel 2020 col contributo statale, non influiscono sulla determinazione del sussidio.

Quindi, in teoria, chi aveva i requisiti nel 2020 per ottenere il sussidio, dovrebbe mantenerli anche nel 2021. Ricordiamo che per accedere al reddito di cittadinanza anche per il 2021, occorre avere alcune caratteristiche.

Avere almeno 18 anni, non essere iscritti a un regolare corso di studi ed essere immediatamente disponibili per una attività lavorativa. Questo ultimo punto è propedeutico all’accettazione di una proposta di lavoro congrua col proprio profilo (pena la decadenza dell’RdC). Inoltre è importante anche aderire ad una attività di formazione legata all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale.

Il rapporto del CNEL

Gli aspetti sopra indicati sono fondamentali. Tra le ultime importanti novità sul reddito di cittadinanza, poi c’è anche il rapporto del CNEL. Infatti l’obiettivo del reddito di cittadinanza non è quello di offrire un sussidio tout court, ma di aiuto all’inserimento nel mondo del lavoro. Insomma, la finalità alla base era quella di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

È quanto si legge nell’ultimo rapporto del CNEL sul reddito di cittadinanza, realizzato dall’ANPAL, Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro. Il rapporto offre uno spaccato su chi ha usufruito del contributo dalla sua entrata in vigore fino al settembre del 2020.

Secondo il rapporto, fino a settembre 2020 le domande di reddito di cittadinanza sono state 1.220.734, ma non tutte sono state accettate. Quasi 200 mila (per la precisione 195.6210), non sono state ritenute idonee alla sottoscrizione del patto per il lavoro. Ovvero, questi 195mila non avevano le caratteristiche necessarie per usufruire del sussidio, nell’attesa di un impiego.

Approfondimento

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