Perdita di concentrazione, fatica a respirare e difficoltà a dormire di notte sarebbero le spie di questa insospettabile causa

mancanza di energia

Molte persone si troveranno nella spiacevole situazione di sentirsi scarichi e senza energie. Prima leoni, e poi improvvisamente in totale esaurimento, come una batteria esausta. Ancora, può capitare di avere dei disturbi al sonno particolarmente fastidiosi. Da una parte voglia di dormire 24 ore su 24, dall’altra totale insonnia. Questo causa ovviamente perdita di concentrazione, fatica a respirare oltre a trascorrere giornate completamente rovinate. Ci si sente gonfi, con sbalzi di temperatura come se si fosse febbricitanti, soprattutto con sensazioni di freddo e disagio. A tutto questo si aggiungono ansia, depressione, acne, cute secca.

La ciliegina su questa spiacevole torta è qualcosa che tutti temono e odiano: l’aumento di peso indesiderato. Non importa quanti esercizi e quanta attività fisica si faccia, non importa la dieta: il peso sembra totalmente fuori controllo. Ebbene, tutti questi sintomi potrebbero essere segnali insospettabili di una malattia autoimmune abbastanza rara, ma molto difficile da curare. Si tratta del morbo di Hashimoto, conosciuto anche come tiroidite di Hashimoto.

Perdita di concentrazione, fatica a respirare e difficoltà a dormire di notte sarebbero le spie di questa insospettabile causa

Si tratta di una malattia cronica e autoimmune. Di norma viene considerata una variante più rara della normale tiroidite. Il sintomo principale per riconoscerla è l’aumento di volume del gozzo, al collo. In altre forme di malattie tiroidee questa particolare manifestazione, infatti, non è presente. Si sviluppa come un ipotiroidismo che provoca diverse problematiche alla persona affetta. Come detto, oltre al rigonfiamento del collo, la stanchezza sproporzionata rispetto alle attività giornaliere è il modo principale con cui questo morbo si manifesta. Un altro sintomo tipico è la voce che diventa più roca. La tiroidite di Hashimoto è provocata da un difetto del sistema immunitario, che inizia a produrre anticorpi contro la stessa tiroide, non riconoscendola più come parte integrante dell’organismo.

Non è una malattia ereditaria, piuttosto va considerata una forma di predisposizione familiare, ma ancora non si conoscono bene le meccaniche di questo tipo d’impronta familiare. Al momento, non ci sono cure definitive, ma una volta riconosciuta la malattia si interviene sulla tiroide con un’apposita terapia ormonale che solo il medico può decidere e somministrare nelle dosi corrette. Tramite questa terapia, di solito, la qualità della vita del paziente torna perfettamente normale senza particolari controindicazioni. È importante sottoporsi dunque ai corretti esami se il proprio medico curante ritiene che ce ne sia la necessità. In questi casi, infatti, è fuori di dubbio che un consulto specialistico sia quantomeno consigliato se non opportuno.

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