Per un olio da cucina che risveglia le papille gustative ci sono questi incredibili ulivi che crescono tra le rocce di una scogliera corallina

Vallecorsa

L’emozione vola alta, quando abbiamo la fortuna di scoprire paesaggi incantati che la Terra ha scolpito in milioni di anni. Un insieme di contrasti, strette valli, dolci colline, pianori, su cui si ergono i Monti Ausoni, talvolta un po’ aspri con sparuto verde qua e là. Siamo nel Lazio meridionale, tra Frosinone e Latina, a pochi chilometri dal mar Tirreno.

Qui c’era una scogliera corallina, ora è un massiccio montuoso calcareo modellato dal tempo e da fenomeni carsici, con doline, inghiottitoi, grotte. Le rocce affioranti, dalle forme curiose sono state poi lavorate dall’uomo per coltivare un prodotto prezioso, l’olio.

Insolito paesaggio di pietra

È così che Vallecorsa, comune del frusinate, ha iniziato la sua storia contadina. Una continua lotta tra la natura e il desiderio umano di ottenere da quella terra difficile il posto giusto per piantare gli ulivi.

La realizzazione di uliveti terrazzati di questo piccolo comune è definita dagli studiosi una vera e propria agricoltura eroica. I contadini, da secoli (documenti ufficiali parlano del 1327), hanno cercato di rubato lo scenario alle rocce.

Eppure in quell’ambiente difficile, con una vegetazione quasi da steppa e poca acqua, sono riusciti a creare una particolarità. Si tratta delle macére, muretti a secco che hanno addomesticato i profili severi dei pendii, tra i 300 e i 700 metri di altezza. E gli ulivi sono venuti su proprio bene e la loro presenza tra i massi regala grande fascino agli uliveti terrazzati di Vallecorsa. Tanto da essere diventati patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Perché sono considerati come una vera e propria “arte dei muretti a secco”, da tutelare e vivere. Del resto sono la testimonianza del saper fare umano e fondamentali per frenare il dissesto idrogeologico di una terra vulnerabile.

Per un olio da cucina che risveglia le papille gustative ci sono questi incredibili ulivi che crescono tra le rocce di una scogliera corallina

Ancora oggi, anche se l’agricoltura è un po’ messa da parte, c’è chi si prende cura degli ulivi da cui si produce un olio extravergine che arriva da una cultivar tipica. Si chiama proprio oliva vallecorsana e il suo olio è piccanti e dolce allo stesso tempo, cresce lentamente e regala 20 litri di olio a quintale.

Produzione limitata ideale per condire ad esempio le bruschette con il pane locale massaggiato di aglio o i carciofi crudi tagliati sottili.

Anche per un olio da cucina del genere, Vallecorsa è da conoscere e amare.

Alberto Moravia, rifugiato qui attorno al 1944, si è ispirato a questo paesaggio di pietra per il suo libro “La ciociara”, da cui Vittorio De Sica ha tratto l’omonimo film con Sofia Loren. Premio Oscar nel 1962.

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