Per comprare a rate senza sorprese anche su Amazon occhio ai costi nascosti

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Oggi sono circa 23 milioni gli italiani che pagano i loro acquisti a rate, cioè il 7,6 per cento in più rispetto al 2021. Così si comprano auto, grandi elettrodomestici, cellulari, ma anche soggiorni in hotel, vestiti e libri scolastici. La rata media è di 305 euro mensili. I rincari in materia energetica e la forte spinta al rialzo dell’inflazione hanno aumentato esponenzialmente le difficoltà di molte famiglie, che fanno sempre più fatica ad affrontare le spese ordinarie e spesso sono costrette a indebitarsi. Ma bisogna stare attenti, perché per comprare a rate senza sorprese anche su Amazon in queste fasi delicate è difficile. Si corre il rischio di sovraindebitamento.

Pagare a rate rappresenta per molti un’opportunità che, però, non è esente da insidie. Gli aspetti di maggiore criticità sono diversi. Spesso, la pubblicità dà informazioni poco trasparenti e a volte addirittura ingannevoli con il solo scopo di non far capire quanto costerà realmente quell’acquisto a rate. Dunque, lo scopo è far sottoscrivere un contratto non in linea con le proprie capacità economiche. Prima di sottoscrivere un contratto, dunque, è diritto di ogni consumatore chiedere il modulo Secci, che contiene tutte le informazioni necessarie a valutare con la dovuta calma l’acquisto che si sta facendo.

Per comprare a rate senza sorprese anche su Amazon ecco come fare

Le rate si compongono di una quota capitale e di una quota di interessi. I cosiddetti TAN e TAEG. Il primo è il Tasso Annuo Nominale che non comprende costi aggiuntivi. Tra questi, ci possono essere quelli necessari ad aprire la pratica, eventuali commissioni e assicurazioni. Tali spese sono invece comprese nel TAEG, cioè il Tasso Annuo Effettivo Globale. Perciò per capire se le possibilità economiche a disposizione sono all’altezza del finanziamento che si sta per sottoscrivere, bisogna tenere conto prima di tutto del TAEG. Meglio non fidarsi, quindi, delle pubblicità che indicano solo il TAN. Per assicurarsi che i tassi d’interesse delle offerte siano davvero competitivi, vanno confrontati con i valori medi di mercato, che possono essere trovati sul sito della Banca d’Italia.

C’è sempre tempo per ripensarci

In caso di offerte pubblicizzate a tasso zero, meglio verificare che questo valore sia tale anche per il TAEG. Questo tipo di finanziamenti, inoltre, spesso implica more esorbitanti in caso di ritardo nei pagamenti anche di una sola rata. Occhio perché le finanziarie potrebbero inviare i bollettini in ritardo e quindi incassare i costi di mora. La normativa vigente permette di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla firma, quindi c’è un tempo per ripensarci anche quando si è già firmato.

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