Novità pensione anticipata e di vecchiaia dal 2023 al 2028

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Quando si parla di requisiti pensionistici che aumentano e quindi di pensioni che si allontanano dai contribuenti, il motivo è solo uno. In Italia le pensioni sono collegate alla stima di vita degli italiani. Il meccanismo si chiama aspettativa di vita. In pratica il meccanismo previdenziale italiano prevede che i requisiti di accesso alle pensioni si adeguino all’aumentare della vita media dei cittadini. Più si vive in media e più si allontanano le pensioni come requisiti. Se invece la vita media degli italiani scende, non c’è il meccanismo inverso, dal momento che è stato introdotto un meccanismo di salvaguardia per i conti pubblici.

Novità pensione anticipata e di vecchiaia dal 2023 al 2028

La tragedia della pandemia con l’aumento del numero dei decessi in Italia, dovrebbe aver ridotto l’aspettativa di vita. Teoricamente la vita media dovrebbe essere scesa per quanto riguarda la popolazione intera, ma questo come detto in premessa non significa che le pensioni avranno requisiti più bassi. Anzi, nel futuro questi requisiti tenderanno a salire. I requisiti che salgono riguardano tanto le pensioni di vecchiaia che le pensioni anticipate. Fino al 2026 nulla dovrebbe cambiare, salvo interventi normativi radicali e profondi che possono sempre stravolgere quanto oggi previsto. Fino al 2026 la pensione di vecchiaia dovrebbe essere ferma ai 67 anni di età e ai 20 anni di contributi versati e allo stesso modo la pensione anticipata ordinaria dovrebbe fermarsi ai 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e ai 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne.

Lavori gravosi e lavori usuranti niente aspettativa di vita

Per i lavori gravosi e i lavori usuranti qualcosa di diverso potrebbe sopraggiungere. Infatti anche l’ultimo scatto del 2019, che ha portato cinque mesi di aumento sui requisiti previdenziali precedenti, per chi svolge queste attività non è stato applicato. Chi svolge lavori particolarmente pesanti, dovrebbe essere agevolato dal punto di vista pensionistico e quindi novità in questo senso potrebbero riguardare anche l’applicazione degli scatti per l’aspettativa di vita. Resta il fatto che per questa attività, la pensione di vecchiaia per esempio si centra ancora a 66 anni e 7 mesi di età. È vero però che non bastano in questo caso 20 anni di contributi versati ma ce ne vogliono 30.

Gli scenari futuri delle pensioni e dell’aspettativa di vita

Ricapitolando fino al 2026 i contributi utili alla pensione anticipata o l’età utile alla pensione di vecchiaia resteranno inalterati. Per la pensione di vecchiaia però già si ipotizza che serviranno 67 anni e 2 mesi di età per accedere alla quiescenza al termine del blocco fino al 2026. Incremento inferiore alle stime iniziali che per la pensione di vecchiaia prevedevano per il 2027 e per il 2028 l’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi. Un mese di sconto quindi rispetto alle proiezioni. E lo stesso dovrebbe accadere alle pensioni anticipate, anche se conferme in questo senso mancano. L’ipotesi attendibile è una pensione anticipata per gli uomini a 43 anni esatti di contributi versati per il biennio 2027-2028. Per le donne invece serviranno 42 anni pieni. Le novità pensione anticipata e di vecchiaia quindi, sembrano meno pesanti rispetto alle previsioni, ma gli assegni tenderanno comunque ad allontanarsi.

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