Non solo 332 euro di multa e fino a 2 mesi di sospensione della patente ma il soggetto che viola questa norma dovrà pagare un’altra ingente somma di denaro

semaforo

Il Codice della Strada pone una lunga serie di regole di comportamento per assicurare la sicurezza degli utenti della strada. La prudenza è il principio più importante. Il Codice ha una sezione interamente dedicata alla regole di comportamento sulla strada. Si pensi al dovere di fermarsi con il segnale di stop oppure al semaforo rosso. Oppure le regole riguardanti i limiti di velocità o anche quelle sulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Pochi sanno che la legge sanziona questo comportamento anche in un caso, spesso ritenuto consentito ma in realtà vietato.

Il Codice considera tutti questi comportamenti rischiosi, e dunque li punisce proporzionalmente alla loro pericolosità. Ad esempio il Codice della Strada sanziona pesantemente il conducente che supera i limiti di velocità. La Corte di Cassazione ha, però, spiegato che spesso le multe sono illegittime perché l’Amministrazione non inserisce nel verbale un particolare importante.

Le regole del Codice della Strada

Tra le norme di prudenza più importanti c’è sicuramente l’obbligo di utilizzare la cintura di sicurezza. L’obbligo delle cinture di sicurezza è previsto dall’articolo 172 del Codice della Strada. Il soggetto che viola questa norma rischia non solo 332 euro di multa e fino a 2 mesi di ritiro della patente ma anche di pagare un grosso risarcimento del danno.

La cintura di sicurezza è un dispositivo davvero importante per la sicurezza. Infatti, ha due funzioni fondamentali. La prima è quella di evitare che, a seguito dell’impatto, la persona urti violentemente contro l’interno del veicolo. La seconda funzione, altrettanto basilare, è che, in caso di incidente, l’impatto non scaraventi la persona fuori dal mezzo di trasporto.

Non solo 332 euro di multa e fino a 2 mesi di sospensione della patente ma il soggetto che viola questa norma dovrà pagare un’altra ingente somma di denaro

La Corte di Cassazione con l’ordinanza 11095 del 2020 si è occupata di un caso riguardante proprio il mancato utilizzo della cintura di sicurezza. Il caso era quello di una donna passeggera di un auto che veniva tamponata. La donna riportava delle lesioni e chiedeva al giudice il risarcimento. La Corte di Cassazione ha spiegato che il conducente del veicolo deve accertarsi che i suoi passeggeri indossino le cinture di sicurezza. 

Questo perché egli, come guidatore, deve garantire che la circolazione del veicolo avvenga in sicurezza. Se non verifica che i suoi passeggeri indossino la cintura è come se condividesse il loro comportamento sbagliato. Questo lo rende corresponsabile dei danni che la persona trasportata può subire. Dunque, non rischia solo la multa e la perdita di punti dalla patente, ma se non controlla il corretto utilizzo delle cinture potrebbe dover pagare anche un risarcimento. 

Lettura consigliata

Fino a 6.000 euro di multa e arresto di un anno per l’automobilista che commette questa grave violazione del Codice della Strada 

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