Molti chiamano cancro del legno il fungo che attacca gli alberi da frutto

alberi da frutto

Chi si occupa di giardinaggio, per lavoro o diletto, sa che per salvaguardare fiori, piante ed alberi bisogna prestare attenzione a vari agenti patogeni. Stiamo parlando di insetti, batteri e funghi che, nutrendosi delle strutture vegetative, sono in grado di far seccare qualsiasi pianta anche in pochissimo tempo.

In queste situazioni, magari dopo mesi di lavoro, diventa quasi un peccato veder morire le piante che abbiamo curato con tanta dedizione. Per questo motivo, quindi, è importante conoscere quali sono gli agenti patogeni più diffusi e, soprattutto, sapere come stanarli e prevenire una loro proliferazione. In questo articolo analizzeremo in particolare un agente che intacca principalmente gli alberi da frutto, come quelli appartenenti alla famiglia delle Pomacee. Stiamo parlando della Nectria Galligena, un fungo ascomicete che molti chiamano “cancro del legno”.

Cos’è la Nectria Galligena e come si diffonde

La Nectria Galligena, o anche detto “cancro della Pomacee”, è un fungo che intacca vari alberi da frutto come il melo, il pero e il nespolo. Tuttavia, oltre agli alberi appartenenti alla suddetta famiglia, esso potrebbe invaderne anche altri, come ad esempio il castagno, il cipresso o l’ulivo.

Questo fungo, le cui spore sono molto leggere, si diffonde tramite il vento o la pioggia. Una volta raggiunti i tronchi degli alberi, è lì che inizia a proliferare, infiltrandosi nei tessuti e nel legno. I primi sintomi, che approfondiremo nel prossimo paragrafo, iniziano a manifestarsi in poco tempo e sono abbastanza riconoscibili.

Molti chiamano cancro del legno il fungo che attacca gli alberi da frutto

Quando un albero è attaccato dalla Nectria Galligena, sul tronco si manifestano inizialmente delle tacche depresse della corteccia. Queste potrebbero essere ben visibili, ad esempio, nell’inserzione di rami giovani o in corrispondenza di vecchie ferite.

Dopo qualche tempo, iniziano a verificarsi le prime spaccature ed i primi segni di necrosi della corteccia, che la pianta cerca di cicatrizzare. Tuttavia questa risposta risulta vana, perché anche la zona cicatrizzata, solitamente, viene intaccata dal fungo.

Inoltre si potrebbe individuare la presenza della Nectria Galligena quando sulla corteccia iniziano a comparire delle piccole ulcere rossastre. Queste ultime si ingrandiscono nel tempo e, dopo qualche anno, assumono un aspetto “a bersaglio” sviluppando delle cicatrici collose. In seguito, se l’infezione si arresta, iniziano a comparire delle grosse protuberanze. Quando, al contrario, l’infezione si estende, le foglie cominciano a seccarsi, i rami si spezzano ed il tronco perde la corteccia.

Come prevenire e contrastare la Nectria Galligena

Per prevenire l’attacco di questo pericolosissimo fungo si consiglia di effettuare dei trattamenti con prodotti anticrittogamici a base di rame. Tutto questo andrebbe fatto in primavera, prima dell’ingrossamento delle gemme, o in autunno, dopo la caduta delle foglie.

In caso di diffusione, invece, bisognerebbe intervenire meccanicamente con l’esportazione e la bruciatura delle zone malate. Dopo di che si dovrebbe procedere con la disinfezione delle ferite da potatura tramite l’utilizzo di sali di rame o con dell’alcol.

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