L’INPS paga oltre 200 euro di assegni mensili a chi soffre di tiroide in questi casi

Tiroide

Le disfunzioni legate all’attività della tiroide nell’organismo possono essere diverse e presentare soglie di gravità assai variabili. La qualità della vita di chi soffre di problemi connessi a questa ghiandola può variare notevolmente in relazione alla gravità del disturbo. Per questo motivo, è utile sapere che sul piano sanitario e assistenziale è possibile richiedere alcuni aiuti economici importanti. L’INPS paga oltre 200 euro di assegni mensili a chi soffre di tiroide in questi casi che esploriamo di seguito.

Quali agevolazioni spettano a chi presenta una invalidità

In tema di diritto e tutela della salute, l’INPS assicura diverse garanzie ai soggetti ai quali si riconosce un certo grado di invalidità. Come abbiamo visto in un precedente approfondimento, i primi aiuti arrivano già con una percentuale minima di invalidità pari al 33%. Nel caso di indennità di tipo economico, invece, è necessario che la percentuale minima di invalidità corrisponda ad una soglia minima del 74%. In questo caso, è possibile richiedere l’assegno mensile di assistenza per invalidi parziali come prevede la Legge n. 118 del 30 marzo 1971. Tale assegno, noto anche come pensione di invalidità, prevede il riconoscimento di una invalidità INPS compresa tra il 74% e il 99%.

Nel 2021 l’importo di tale assegno mensile corrisponde a 287,09 euro al mese. Nel caso della tiroide, le Tabelle Ministeriali per l’attribuzione dell’invalidità ne riconoscono alcune percentuali specifiche come vedremo di seguito. Tuttavia, non è detto che qualsiasi problema alla tiroide faccia scattare automaticamente il diritto all’invalidità. Talvolta il disturbo non è particolarmente invalidante. In altri casi invece l’aggravarsi del malfunzionamento endocrino porta ad una riduzione delle capacità lavorative e ad un condizione clinica compromettente. In simili circostanze è possibile presentare la richiesta di aggravamento all’INPS della patologia e verificare quale grado di invalidità riconosce la Commissione medica INPS.

L’INPS paga oltre 200 euro di assegni mensili a chi soffre di tiroide in questi casi

Le Tabelle Ministeriali per il riconoscimento dell’invalidità evidenziano solo alcuni disturbi connessi direttamente alla tiroide. Si tratta dell’ipotiroidismo grave con ritardo mentale per il quale si riconosce una invalidità totale del 100%. È presente anche l’ipoparatiroidismo non suscettibile di trattamento per il quale si riconosce una percentuale invalidante variabile tra il 91% e il 100%. In fine, si assegna una invalidità del 50% all’iperparatiroidismo primario. Quest’ultimo da solo, ad esempio, non può dare diritto all’assegno mensile.

Tuttavia, laddove sia presente un quadro clinico complesso, è bene presentare certificazione medica ed elenco completo delle patologie per le quali si richiede l’invalidità. In questo senso, dunque, anche i problemi alla tiroide potrebbero determinare un quadro patologico talmente grave da ottenere il riconoscimento dell’invalidità. Una ulteriore agevolazione economica che è bene non dimenticare in questo ambito è l’esenzione del ticket sanitario per problemi di tiroide. In presenza dei requisiti il cittadino può richiedere l’esenzione dalla quota di partecipazione alla spesa sanitaria per visite, esami e accertamenti connessi alla malattia stessa.

Approfondimento

Ecco quando l’INPS risponde alla domanda di pensione di invalidità inviando gli assegni

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