Fino a 280 euro al mese a casalinghe e disoccupati con spese di affitto o mutuo

affitto di casa

A causa dell’epidemia da Covid 19 sono aumentate le difficoltà economiche per moltissimi contribuenti italiani. La sospensione delle attività lavorative ha spesso determinato la perdita dell’impiego per un membro della famiglia. Le più colpite dalla crisi economica sono pertanto le famiglie monoreddito che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Inoltre la presenza di figli minori o ancora fiscalmente a carico rende più precaria la condizione finanziaria di molti genitori. Fortunatamente il Governo stanzia fondi per venire in aiuto delle famiglie con reddito ISEE basso. Ad esempio sono ormai al via le domande per assegni da 400 euro a madri lavoratrici e casalinghe con questi requisiti. E sono diverse le misure assistenziali e gli ammortizzatori economici cui hanno diritto le famiglie con prole.

Sui nuclei familiari con più componenti pesano infatti una serie di costi fissi che non si possono tagliare più di tanto. Oltre alla spesa alimentare, sul bilancio  mensile gravano anche le fatture delle utenze domestiche. Ed è davvero incredibile quanti soldi spende all’anno per le bollette di luce, gas e acqua una famiglia di 2 o 4 persone. A ciò talvolta si sommano anche i costi del canone di locazione o il pagamento delle rate del mutuo per la casa.

Ma in specifici casi lo Stato eroga sussidi fino a 280 euro al mese a casalinghe e disoccupati con spese di affitto o mutuo. Allo stesso modo versa contributi economici per il mantenimento di figli in età scolare o senza impiego e a carico dei genitori. E abbiamo già risposto ai Lettori che chiedevano a quanto ammontano gli assegni INPS per i figli dei lavoratori con redditi fino a 40.000 euro.

Fino a 280 euro al mese a casalinghe e disoccupati con spese di affitto o mutuo

Anche chi non ha figli da mantenere ha comunque diritto a ricevere sussidi economici a sostegno di un reddito particolarmente modesto. Si pensi ad esempio a donne e giovani lavoratori precari che riescono a guadagnare poche centinaia di euro al mese. O alle casalinghe che pur sfaccendando tutto il giorno non percepiscono alcuna retribuzione. Anche a queste categorie di contribuenti spetta il reddito di cittadinanza e una quota aggiuntiva nel caso abbiano mutui o locazioni da pagare. Secondo la normativa vigente hanno diritto alle ricariche mensili non solo i contribuenti senza reddito, ma anche i lavoratori con stipendi molto bassi.

Quindi oltre a casalinghe e disoccupati anche chi percepisce retribuzioni da lavoro di importo pari o inferiore a 500 euro può richiedere il sostegno statale. Ne consegue che l’INPS garantisce a tale platea la quota del reddito di cittadinanza relativa ai costi dell’abitazione. In particolare l’importo spettante per l’affitto è pari a 280 euro, mentre quello per le rate del mutuo ammonta a 150 euro.

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