Le scoregge sono sinonimo di buona salute ma se troppe, puzzolenti ed associate a particolari sintomi possono essere una spia di patologie anche gravi

intestino

Il solo parlare di scoregge può essere imbarazzante, ma anche questo argomento riguarda la salute del nostro corpo e, pertanto, merita attenzione.

È del tutto fisiologico e naturale che il nostro corpo espella i gas intestinali e l’aria ingerita grazie alle scoregge.

Credere che le scoregge siano sempre sinonimo di un malessere gastro intestinale è sbagliato. Anzi, le scoregge sono sinonimo di buona salute.

In realtà queste, se regolari, sono il segno di un buon funzionamento dell’intestino e consentono alla pancia di sgonfiarsi.

Non sempre è necessario ricorrere a farmaci per combattere il gonfiore addominale.

Tuttavia, la loro frequenza giornaliera può variare a seconda delle diverse abitudini alimentari che ciascuno ha. Eppure è incredibile il numero di scoregge che secondo la scienza è sinonimo di salute.

Inoltre, anche l’assunzione di alcuni cibi rispetto ad altri, può comportare una maggiore frequenza di scoregge. Sono, ad esempio, responsabili di fenomeni di meteorismo alcuni ortaggi come broccoli, cavoli e cavolfiori.

Anche i legumi come i fagioli e le lenticchie non sono da meno, infatti, tra i loro “effetti collaterali” compare la tanto temuta flatulenza.

Flatulenza

Sul dizionario italiano per scoreggia si intende un’emissione rumorosa di gas intestinali dall’ano nota anche come peto.

Non tutti immaginano che le famose puzzette sono composte principalmente da 5 gas intestinali:

  • il 59% di azoto;
  • il 3% di ossigeno;
  • il 7% di metano;
  • il 9% di ossido di carbonio;
  • il 21% di idrogeno;
  • l’1% di altro.

Sebbene composte da gas, le puzzette sono quasi sempre inodore.

Altre volte, sono connotate da un odore così forte e sgradevole che lo stesso potrebbe essere il campanello d’allarme di qualche disturbo.

Le scoregge sono sinonimo di buona salute ma se troppe, puzzolenti ed associate a particolari sintomi possono essere una spia di patologie anche gravi

Secondo recenti studi condotti dalla Cleveland Clinic, il giusto numero di scoregge di un uomo varia dalla 13 alle 20 volte al giorno.

Ogni individuo produce dai 400 ai 1.200 centimetrici cubici di gas ogni giorno che corrispondono a circa 12-13 emissioni.

Metaforicamente questo quantitativo è paragonabile a 5 bicchieri.

Generalmente, questo tipo di emissioni sono, come anticipato, inodore.

Quando, invece, sono eccessivamente puzzolenti, frequenti e in gran numero, potrebbero essere la spia di alcune patologie anche gravi.

A titolo esemplificativo, potrebbero nascondere patologie come:

  •  celiachia;
  •  intolleranze alimentari, in particolare, al lattosio;
  • angina addominale;
  • colecisti;
  • colite;
  • sindrome dell’intestino irritabile.

In questi casi, è sempre preferibile consultare il medico di fiducia ed esporgli il problema soprattutto, se si associano altri sintomi.

Come ad esempio: dolori addominali, sangue nelle feci, diarrea o perdita di peso.

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