La BCE lancia l’allarme: ecco perché adesso conviene puntare su questi titoli di Stato da record

La BCE lancia l’allarme-la Presidente Lagarde

L’inflazione continua ad aumentare sia in Europa che negli USA. Le Banche centrali hanno chiarito di voler continuare ad aumentare i tassi di interesse, anche dopo marzo. Questo ha portato ad un aumento degli investimenti in alcune obbligazioni governative, che hanno raggiunto livelli record.

I verbali della Banca Centrale Europea pubblicati a febbraio indicano un possibile aumento dei tassi nei prossimi mesi. Durante la conferenza stampa di febbraio, Christine Lagarde ha lasciato intendere che ci sarebbe stato un nuovo aumento del costo del denaro a marzo. La maggior parte degli operatori concorda che questo rialzo sarà di mezzo punto percentuale.

La BCE lancia l’allarme, la corsa dei tassi di interesse continuerà

Le ultime pubblicazioni dei verbali delle riunioni suggeriscono un aumento dei tassi di interesse anche nella successiva riunione del 12 maggio. Molti esperti ipotizzano che l’aumento sarà dello 0,5%, anche alla luce dei recenti dati sull’inflazione in Europa, che sta calando ma lentamente. Nonostante il prezzo dell’energia sia in discesa, i beni del cosiddetto carrello della spesa sono ancora in crescita.

La pubblicazione dei verbali della Banca Centrale Europea e i dati sull’inflazione hanno avuto un impatto significativo sui mercati finanziari. Le Borse europee hanno subito una battuta d’arresto e i rendimenti delle obbligazioni hanno registrato un nuovo rialzo. Il mercato obbligazionario si adatterà all’ipotesi di un costo del denaro del 4% a maggio. Questo aumento dei rendimenti penalizzerà le obbligazioni a tasso fisso, come i BTP, e favorirà quelle a tasso variabile, come i BOT e i CCT.

L’inflazione non accenna a scendere nonostante i prezzi dell’energia in calo

In Europa e negli Stati Uniti, l’inflazione continua a crescere, e le Banche centrali hanno già fatto intendere che aumenteranno i tassi di interesse. Se la BCE lancia l’allarme, i mercati non potranno che adeguarsi. Gli analisti prevedono che i rendimenti del mercato aumenteranno fino al 4% nei prossimi mesi.

Infatti, i verbali di febbraio della Banca Centrale Europea hanno indicato un probabile aumento dei tassi anche nella riunione del 12 maggio. Nelle prossime due riunioni ci si aspetta un aumento ogni volta di mezzo punto percentuale, sostenuto dai dati dell’inflazione. Gli ultimi dati di febbraio riportano un calo dei prezzi dell’energia ma un aumento di quelli dei beni di consumo.

Rendimenti BOT in aumento e opportunità sui conti deposito. Ancora stop per i BTP

Questo scenario avrà un duplice impatto sul mercato obbligazionario. I rendimenti continueranno ad aumentare e penalizzeranno le obbligazioni a tasso fisso come i BTP. Il rialzo invece favorirà i titoli a tasso variabile come i BOT e i CCT.

Il Ministero dell’economia ha collocato sul mercato 7 miliardi di euro di Buoni ordinari del Tesoro a febbraio, registrando un rendimento del 3,2%. Se i tassi saliranno al 4% a maggio, i rendimenti annuali dei BOT potrebbero superare il 4%. Gli strumenti non obbligazionari, come i conti di deposito, potrebbero anche raggiungere il 5% di rendimento.

La BCE lancia l’allarme

In questo scenario, i prezzi dei BTP e dei titoli a tasso fisso potrebbero diminuire. Per tornare a comprare Buoni del Tesoro poliennali, sarà necessario aspettare le indicazioni implicite della BCE.

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