In questo caso termina l’obbligo di pagare l’assegno di mantenimento figli

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Si discute sempre molto riguardo l’assegno di mantenimento per i figli. Pochi sanno, però, che il mantenimento dei figli è un obbligo intanto naturale. Nel senso che, per un genitore, costituisce un istinto spontaneo provvedere ai bisogni e alla crescita dei propri figli. Costituisce, però, anche un obbligo previsto dalla Costituzione e dalla Legge. L’obbligo di mantenimento nasce per il solo fatto del legame biologico tra genitore e figlio. Non ha importanza se i genitori non si sono mai sposati, sono separati o divorziati. In ogni caso, devono provvedere al mantenimento dei figli.

Questo obbligo permane fino ad un certo momento della loro vita, come ha, di recente, chiarito la Corte di Cassazione. L’assegno di mantenimento va corrisposto dai genitori ai figli quando non c’è più convivenza. Il caso classico si ha quando un genitore ottiene l’affidamento esclusivo dei figli in sede di separazione o divorzio. L’altro deve contribuire al loro mantenimento riconoscendo un assegno periodico.

In questo caso termina l’obbligo di pagare l’assegno di mantenimento figli

Molte liti tra i genitori nascono soprattutto per le spese straordinarie. Infatti quelle ordinarie, legate al mantenimento, all’educazione, all’istruzione e a tutte le esigenze quotidiane, di solito, creano meno problemi. La Cassazione ha spigato che l’attribuzione dell’assegno può aversi anche d’ufficio da parte del giudice. Secondo i giudici quello di mantenimento è un obbligo così importante che, per ottenerlo, non serve nemmeno far domanda. Infatti il giudice può adottare, per legge, tutti i provvedimenti e gli atti necessari a tutelare al meglio gli interessi dei figli. Secondo la Cassazione tra questi atti c’è sicuramente l’assegno di mantenimento.

Oltretutto, l’assegno di mantenimento ha alcune caratteristiche, indicate dalla Legge, per tutelare al massimo i figli. Si tratta di una somma indisponibile, questo significa che il figlio non può rinunciare a questi soldi. È impignorabile, nel senso che i creditori non possono attaccarla. Non è compensabile, questo significa che se il marito ha un credito, magari derivante dal divorzio, con l’ex moglie, non può compensarlo non versando l’assegno. Infine è irripetibile, significa che l’assegno non si può restituire.

Quando cessa l’obbligo

Una importante sentenza della Cassazione del 2015 ha chiarito un punto importante riguardo l’assegno di mantenimento. Secondo i giudici il presupposto fondamentale dell’attribuzione dell’assegno è il legame biologico tra genitore e figlio. Se questo legame si scopre inesistente non è più dovuto l’assegno di mantenimento. In caso di azione di disconoscimento della paternità andata a buon fine cessa l’obbligo di mantenimento. In questo caso termina l’obbligo al mantenimento dei figli anche se c’è stata una sentenza definitiva che lo attribuisce. Andrà solo chiesta la revisione. La fine dell’obbligo inizia, però, con l’ufficialità della dichiarazione della mancanza di legame biologico tra genitore e figlio.

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