In quali casi le donne possono andare in pensione INPS a 51 anni?

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Esistono delle situazioni particolarmente invalidanti che consentono di anticipare il collocamento in quiescenza con un certo anticipo rispetto alla norma. Di seguito vediamo in quali casi le donne possono andare in pensione INPS a 51 anni e quanto anni di contributi servono per l’assegno.

Come andare in pensione anticipata per invalidità

Una delle formule di uscita anticipata dal mondo del lavoro che garantisce il nostro sistema previdenziale è la pensione anticipata per invalidità. Questo tipo di trattamento consente di percepire la pensione di vecchiaia con largo anticipo se si possiedono i seguenti requisiti: stato di invalidità certificata in misura non inferiore all80%; possesso di almeno 20 anni di contributi; iscrizione all’Assicurazione generale Obbligatoria (AGO) dell’INPS o a forme sostitutive (si escludono dal trattamento i dipendenti pubblici); requisito anagrafico pari a 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini.

In quali casi la pensione INPS arriva ancora prima per le donne e per gli uomini

Esistono tuttavia delle situazioni di vita che consentono di andare in pensione con meno anni di contributi e un requisito anagrafico ancora più ridotto. È il caso dei lavoratori non vedenti come li definisce l’art. 9, comma 2, della Legge n. 113/1985 e l’art.1 della Legge n. 120/1991. si tratta di quelle persone che sono non vedenti sin dalla nascita o da una data antecedente l’inizio del rapporto assicurativo. Coloro che versano in tale condizione invalidante hanno l’opportunità di anticipare il pensionamento con requisiti particolarmente agevolati.

I lavoratori ciechi iscritti all’assicurazione obbligatoria possono percepire infatti la pensione con: 10 o 15 anni di contributi e 51 anni di età per le donne e 56 anni per gli uomini. Restano ferme le condizioni connesse allo stato di certificata invalidità. Ecco dunque in quali casi le donne possono andare in pensione INPS a 51 anni. I lavoratori dipendenti del settore privato o gli autonomi hanno diritto alla pensione di vecchiaia con largo anticipo se non vedenti. Questo in base a quanto prevede l’ex art. 2 della Legge n. 258/1952. Laddove la persona interessata soddisfi i requisiti che prevede la normativa, può inoltrare la domanda all’INPS. Attenzione a ricordare che dal momento della richiesta alla liquidazione della pensione trascorre sempre una finestra di 12 o 18 mesi.

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