Il Governo ha deciso che da luglio cambia tutto per le pensioni di questi lavoratori

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Il Consiglio dei Ministri del Governo Draghi sta per approvare la Legge di Bilancio. Si tratta di un importante momento che delineerà la gestione economica del Paese nei mesi futuri.

Proprio in questi giorni si sta discutendo anche la tanto attesa riforma delle pensioni. La previdenza sociale è un tema molto caro agli italiani. Il Presidente Draghi e i suoi Ministri stanno lavorando molto attentamente per risolverlo.

Nella discussione politica ci sono diversi punti fermi, ma uno in particolare è stato raggiunto proprio nelle ultime ore. Una riforma che i professionisti del settore aspettavano da tempo e finalmente il Governo ha deciso che da luglio cambia tutto per le pensioni di questi lavoratori. Nell’articolo di oggi spiegheremo tutti i dettagli di questa epocale decisione.

Addio all’Inpgi

La previdenza per i giornalisti italiani è gestita dall’Inpgi, un istituto che si occupa solo dei professionisti dell’informazione. La struttura da tempo versava in una difficile situazione debitoria. Per evitare il peggio e continuare a garantire i diritti dei lavoratori interessati, il Governo ha deciso che dal primo luglio l’Inpgi confluirà nell’INPS. Il tutto accadrà tenendo conto dei relativi apporti attivi e passivi.

Le pensioni dei giornalisti verranno quindi gestite dall’Inps, al netto di quanto maturato entro il 30 giugno 2022. La norma prevede che l’importo della pensione per gli interessati dalla riforma sarà definito da diversi fattori.

In primis, dalle anzianità contributive acquisite entro la data della modifica. Poi, secondo le disposizioni in vigore per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti, da quelle acquisite a decorrere dal primo giorno di cambio del regime. Le due date da tenere a mente sono, quindi, il già citato 30 giugno e il 1 luglio 2022.

Il Governo ha deciso che da luglio cambia tutto per le pensioni di questi lavoratori

Le reazioni a questa decisione sono state ovunque piuttosto positive. Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, ha parlato di una garanzia pubblica a lungo attesa e richiesta che finalmente prende corpo. Anche il segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana, Raffaele Lorusso, ritiene questa decisione un passo in avanti verso il riordino del settore, importante seppure non definitivo.

Marina Marcelloni, presidente dell’Inpgi, ha spiegato che l’istituto ha lavorato fino all’ultimo per garantire l’allargamento della platea e l’autonomia dell’ente. Allo stesso modo, il lavoro svolto è stato teso a garantire tutte le tutele necessarie agli iscritti. I consiglieri di maggioranza dell’Inpgi le hanno fatto eco, parlando di un lavoro svolto per salvaguardare i diritti maturati e quelli acquisiti.

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