I titoli di Piazza Affari avvantaggiati da un Governo Draghi

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E alla fine venne Draghi. Il mercato tricolore ha immediatamente capito le possibilità di ripresa con i titoli di Piazza Affari avvantaggiati da un Governo Draghi che hanno registrato un rally repentino. Il tutto mentre lo spread, in realtà mai pericoloso ultimamente, ha iniziato a sgonfiarsi rasentando i 100 punti base (104, per la precisione, alle 13). Intanto da Bloomberg, già in mattinata, gli analisti impartivano la loro benedizione a “Mr. Whatever it takes”. Ma procediamo con ordine.

I titoli di Piazza Affari avvantaggiati da un Governo Draghi

Alle 13 Piazza Affari superava il +2,6% con un rally dei bancari, settore in prima fila sui festeggiamenti. Il motivo è presto detto: un cambio di rotta per l’economia premia solitamente i titoli liquidi e quelli che proprio da una possibile ripresa traggono il maggiore vantaggio. Ma parlando delle singole storie, quali sono i titoli di Piazza Affari avvantaggiati da un Governo Draghi? Da Equita già suggeriscono nomi Unicredit e Intesa che hanno il duplice vantaggio di poter sfruttare una forte esposizione ai titoli di Stato.

La conferma è arrivata, proprio in mattinata, dallo stesso Ftse Mib che ha premiato i nomi con un rally che alle 13 portava il titolo Unicredit a +5,2% mentre Intesa Sanpaolo riusciva a strappare un ottimo +5,4%. Consigliati anche Poste Italiane e BPER. E ancora, in caso di ripresa, ci sarebbero vantaggi immediati anche per titoli come Buzzi Unicem. Sempre da Equita suggeriscono Atlantia, in vista di una svolta sulla questione Aspi. Ma tra i finanziari in corsa sul listino, oggi ci sono anche Mediobanca e Banca Mediolanum. Anche loro nel paniere di Equita che raggruppa i titoli di Piazza Affari avvantaggiati da un Governo Draghi.

Le aspettative per un Governo Draghi

Con una mossa che qualcuno considerava già di fantapolitica, il Presidente della Repubblica, fallita l’ipotesi di un possibile Conte ter, ha deciso di passare all’attacco e convocare l’ex numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Una scelta che, per ammissione dello stesso Presidente, mira alla creazione di un Governo di alto profilo. In realtà si tratterebbe, anche per Draghi, di un mandato esplorativo, ma i mercati e la stampa estera hanno immediatamente capito lo spessore della decisione di Mattarella e le possibili conseguenze di una presenza di Mario Draghi a capo di un futuro esecutivo. Il risultato non si è fatto attendere.

Le attese sul fronte economico

La maggior parte degli esperti, però, non guarda solo alla stabilizzazione della politica italiana, da sempre ballerina per antonomasia. La garanzia di un nome come quello di Mario Draghi sarà utile anche per gli investitori esteri che potrebbero trovare nuova fiducia verso Roma e tornare ad investire. Una fiducia che nasce dal fatto che l’ex governatore BCE a suo tempo, per la precisione durante la crisi greca con l’euro in bilico, rappresentò anche allora l’unico interlocutore credibile per un Vecchio Continente dilaniato da incertezze sul futuro non solo della sua organizzazione ma anche e soprattutto della sua moneta. Era il 2012. Allora bastò il suo iconico “Whatever it takes” per dare fiducia ai mercati in un momento in cui l’euro attraversava la sua crisi più difficile. Oggi il mondo intero ne sta attraversando una anche peggiore. Riuscirà nuovamente nel miracolo?

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