I giovani e la mancanza di lavoro, la soluzione potrebbe essere a portata di mano

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L’Italia si spopola e invecchia sempre di più, infatti, secondo l’ISTAT, l’età media della popolazione nel 2050 sarà di 50,7 anni e nel 2048 le morti potrebbero addirittura doppiare le nascite. Nonostante ci sia una diminuzione triste, ma inevitabile, dei giovani italiani, questi ultimi hanno comunque molte difficoltà nel trovare lavoro. I giovani e la mancanza di lavoro: quale futuro?

Il problema riguarda soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni. È in questa fascia d’età che si ritrovano i cosiddetti NEET, giovani che non sono impegnati né in percorsi di studio né in un’occupazione lavorativa o professionale.

L’Italia sta vivendo un momento paradossale per quanto riguarda il lavoro giovanile. Essendoci meno giovani che domandano lavoro, dovrebbe essere molto più semplice trovarlo; ma non è quello che sta accadendo nel nostro Paese, perché il mercato del lavoro non riesce comunque ad assorbirli. C’è da dire, però, che cercando bene, si riescono a trovare occasioni e offerte di lavoro anche per chi è senza esperienza.

I giovani e la mancanza di lavoro: la soluzione potrebbe essere a portata di mano

La lotta alla disoccupazione giovanile resta una preoccupazione importante non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello europeo.

I singoli Stati membri dell’UE sono responsabili delle questioni relative all’occupazione e alle politiche giovanili. Tuttavia, nell’ambito delle sue iniziative per l’Europa sociale, l’UE ha varato una serie di misure che integrano le politiche nazionali dei Paesi.

L’integrazione tra normativa nazionale e normativa europea per estendere ed aumentare il lavoro giovanile è la soluzione migliore per fare in modo che si raggiunga un risultato ottimale nel più breve tempo possibile.

Nel frattempo, i giovani possono valorizzare il loro tempo da disoccupati in alcuni modi davvero utili, oltre che piacevoli.

Il sostegno dell’Europa è la soluzione per aumentare l’occupazione giovanile

La diminuzione della disoccupazione giovanile è una questione centrale dell’agenda politica dell’UE. Il sostegno dell’UE è essenziale per aumentare l’occupazione giovanile nei Paesi membri che hanno più problemi in questo campo, come l’Italia.

Gli aiuti europei comprendono finanziamenti per programmi di formazione e occupazione per i ragazzi, nonché misure per migliorare gli apprendistati e i tirocini. Inoltre, vengono promosse offerte per opportunità di formazione internazionale e per lavorare all’estero. In questo modo i giovani potranno arricchire il proprio curriculum e trovare lavoro più facilmente.

Giovani che non studiano e non lavorano: come fermare il fenomeno dei NEET

I NEET sono giovani adulti che non studiano, non seguono corsi di formazione e non lavorano: in poche parole si tratta di giovani che non appartengono né al mercato del lavoro né al mondo dell’istruzione.

L’indicatore NEET, sebbene imperfetto, è uno strumento essenziale per comprendere meglio la portata delle molteplici vulnerabilità dei giovani alla partecipazione al mercato del lavoro.

Grazie a questo concetto, alcuni sottogruppi NEET, come le giovani madri e i giovani con disabilità, si sono fatti strada nei dibattiti politici, e alla fine alcuni Paesi hanno trovato soluzioni concrete per aumentare le opportunità di lavoro.

In conclusione possiamo dire che non può esistere una più alta occupazione giovanile senza un maggiore sostegno politico, nazionale ed europeo, alle iniziative che promuovono l’ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro: i due aspetti sono strettamente connessi.

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