Ecco quanto rendono 7.000 euro sui buoni alla Posta o sul nuovo BTP Italia con tasso d’interesse minimo garantito

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Parte oggi, lunedì 20 la sottoscrizione del nuovo titolo di Stato indicizzato all’inflazione da parte dei risparmiatori. Venerdì 17 il Tesoro ha comunicato che il nuovo bond avrà un tasso minimo garantito dell’1,60%, a cui si sommerà l’inflazione di periodo. Per misurarla si utilizzerà l’indice dei prezzi al consumo italiano, ossia l’indice FOI ex tobacco.

A parità di durata, emittente e garanzia (lo Stato), alcuni investitori si chiedono se il titolo sia da preferire ai buoni fruttiferi. Anche alla luce del fatto che dal 9 giugno Cassa Depositi e Prestiti ha aumentato i rendimenti di alcuni buoni postali.

Per rispondere al quesito, ecco quanto rendono 7.000 euro sui buoni alla Posta o sul nuovo BTP.

Vediamo quanto si guadagna con 7.000 euro in buoni postali

Considerato che il BTP ha durata di 8 anni, prendiamo a riferimento il buono 4X4 al termine della seconda finestra temporale. Gli interessi maturano al completamento di ogni quadriennio, e questo titolo ne ha 4 in tutto. Inoltre non prevede costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale.

La garanzia e la tassazione (12,50%) sugli interessi è identica a quella del BTP. Entrambi i prodotti, infine, sono esenti da imposta di successione.

A differenza del bond il buono non stacca cedola semestrale. Gli interessi sono corrisposti dopo il 4°, 8° e 12° anno insieme al riscatto del buono. Quest’ultimo può aversi anche prima della scadenza ed è sempre pari al 100% del capitale versato.

A proposito di interessi, il rendimento effettivo netto annuo lordo alla fine del 4° anno è pari allo 0,30%. Passa allo 0,45% alla fine dell’8° anno e allo 0,80% al termine del dodicesimo anno. Infine esso sale all’1,25% al 16° e ultimo anno di vita del titolo.

Ecco quanto rendono 7.000 euro sui buoni alla Posta o sul nuovo BTP Italia con tasso d’interesse minimo garantito

Nel caso del BTP Italia, la certezza del capitale versato (100) sussiste a scadenza. Negli 8 anni precedenti il prezzo del titolo varierà in base alle dinamiche di mercato. Pertanto un’eventuale vendita anticipata dello strumento potrebbe dar vita tanto a un guadagno quanto a una perdita in conto capitale.

Detto ciò, il neo bond parte da almeno 3 certezze, di cui la prima è il tasso annuo minimo garantito dell’1,60%. A questo tasso-base si somma l’inflazione, per cui il capitale è protetto dal carovita. In altri termini, il tasso cedolare minimo garantito è lordo ma reale.

Gli analisti finanziari stimano che il rendimento lordo a scadenza del BTP potrebbe attestarsi intorno al 4%, decimale di punto in più o in meno. Tutto dipenderà infatti dall’inflazione da qui a scadenza.

Infine c’è la previsione del doppio premio fedeltà, pari all’1% del capitale investito (e non rivalutato). Il premio sarà erogato al termine del 4° e dell’8° anno, ma solo ai sottoscrittori della prima ora che lo avranno conservato alle rispettive date.

In definitiva, per chi è sicuro di portare fino in fondo l’investimento il neo bond appare senza dubbio interessante. Specie se si considera che l’emittente e il grado di rischio dei buoni e del BTP sono identici.

Approfondimento

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