Ecco perché tanti stanno prelevando tutto dal conto con questo metodo per non rischiare la mazzata

conto corrente

Purtroppo, non è solo una proposta dei tanti parlamentari che cercano di far quadrare i conti italiani con nuove entrate. Ma un via libera autorevole che viene dall’FMI. Sì certo, si parla di tassa patrimoniale che aggredirà i patrimoni più importanti. Ecco perché tanti stanno prelevando tutto dal conto con questo metodo per non rischiare la mazzata.

Sembra essere una strada fortemente percorribile considerando che non sarà più possibile continuare ad indebitare il bilancio pubblico a fronte di approvazione di disavanzi. La Redazione, già in un articolo dal titolo, “Di nuovo la patrimoniale, in attesa milioni di italiani”, ha evidenziato le distorsioni del nostro sistema fiscale. Insomma come segnala prima Banca d’Italia e successivamente la Corte de Conti, c’è bisogno di un modello di tassazione che sia equo per tutti. Ovvero, che contempli una redistribuzione del carico e la ricomposizione del prelievo stesso.

Una strada obbligata per tante ragioni e chi rischia

Proprio su tale caratteristica è intervenuto il Fondo Monetario Internazionale con il suo Fiscal Monitoring ( per chi voglia approfondire è interessante la pagina dedicata all’Italia a questo link).

L’Istituzione, in estrema sintesi, evidenzia la necessità di un contributo di solidarietà dei più ricchi. Ciò in quanto la spesa pubblica e il relativo indebitamento dello Stato, fondamentale per fa ripartire l’economia, non basta da solo. C’è bisogno del contributo dei più ricchi, di quelli, insomma che hanno i tanti risparmi accumulati sui conti. E allora, tanti si stanno interrogando sul da farsi.

Sicuramente il pensiero italianissimo è quello di scappare, di portare il risparmio all’estero. In un articolo precedente “Per chi ha più di 15.000 euro conviene portare i soldi all’estero?”  vengono analizzati i pro e i contro di tale scelta. Invece, tanti stanno optando per il prelievo delle somme sul conto corrente attraverso l’emissione di un assegno circolare intestato a sé stessi. Così facendo, lo conserveranno a casa e potrebbero evitare il prelievo forzoso. Ma quali sono le conseguenze? veramente così si evita una probabile patrimoniale?

Ecco perché tanti stanno prelevando tutto dal conto con questo metodo per non rischiare la mazzata

Sotto il primo profilo, il prelievo con un assegno circolare comporta la custodia e per tale motivo bisogna conoscerne le caratteristiche. In particolare, può essere incassato dal beneficiario entro tre anni dall’emissione e dal quarto al decimo solo da chi ha richiesto l’emissione. Inoltre, la conseguenza in termini di controlli potrebbe essere una segnalazione per operazione anomala all’UIF. Però, se la provenienza è lecita, essendo un prelievo preventivo, in realtà non si sta eludendo nessuna norma. Si stanno facendo solo i conti con la paura.

Sotto il secondo profilo, ovvero se serva veramente tale operatività, è necessario fare delle ipotesi. Se il prelievo si dovesse fare sul saldo contabile del momento, l’operatività descritta avrebbe senso. Invece, se il prelievo si farà sulla media delle giacenze, magari dell’ultimo anno, non servirà a niente prelevare dal conto corrente.

Ecco perché tanti stanno prelevando tutto dal conto con questo metodo per non rischiare la mazzata.

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