Ecco 5 consigli d’oro su come gestire i soldi investiti o i risparmi sul conto corrente in tempo di guerra

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Il Mondo è con il fiato sospeso e con gli occhi rivolti alla guerra in Ucraina. La situazione è molto sentita in Europa, che si riscopre improvvisamente vulnerabile.

Un inizio di decennio alquanto difficile per i mercati finanziari. Dopo lo shock del Covid 19 esattamente 2 anni fa, in questo scorcio di febbraio le vendite sono tornate prepotenti sui listini. Preso dallo sconcerto, il piccolo investitore s’interroga sul da farsi: come gestire il portafoglio in periodo di guerra? Premesso che la situazione è molto fluida e in divenire, ecco 5 consigli d’oro su come gestire il portafoglio in simili scenari.

La pazienza è la virtù dei forti

Il primo consiglio è quello di non cadere vittime del panico ingiustificato. A marzo 2020 i listini azionari hanno perso tra il 35 e il 40% nel volgere di poche sedute. Il Mondo sembrava destinato all’estinzione, un timore rivelatosi del tutto infondato. Anzi, a distanza di tempo i mercati hanno recuperato (e a volte superato) quanto perso in quelle settimane nel giro di diversi mesi.

La morale, dunque, è che le eventuali perdite presenti oggi sul portafoglio sono ancora potenziali, possibili, virtuali. Solo all’atto della vendita (o a scadenza) del prodotto si tramutano in perdite effettive (o in minori plusvalenze).

Diversificare il portafoglio

Il secondo segreto è quello di diversificare al massimo le proprie scelte d’investimento. Questo vuol dire differenti asset class, diverse scadenze, diversi emittenti e gradi di rischio.

Un po’ come nascondere 1.000 euro in casa prima di una lunga vacanza al mare. È meglio nasconderli tutti in un unico punto o riporre 100 euro in 10 posti diversi? La domanda è retorica, giacché con la seconda strategia si attutisce notevolmente il rischio complessivo.

I sempreverdi: i beni rifugio

In simili scenari, una regola che seguono i grandi gestori patrimoniali riguarda la ricomposizione del portafoglio. Cioè all’aumentare del rischio aumenta la preferenza verso gli asset più sicuri. Tra questi troviamo l’oro, le valute pregiate, il mattone.

La diversificazione tramite valute estere forti sarebbe in teoria più alla portata. Tuttavia, richiede un’ottima comprensione dei rischi di cambio che si corrono. Ancora, è molto difficile diversificare il proprio patrimonio acquistando una casa, lingotti d’oro, etc. Quindi meglio ricorrere a strumenti economici, diversificati per natura e accessibili anche con piccoli importi come gli ETF e i fondi comuni d’investimento.

Ecco 5 consigli d’oro su come gestire i soldi investiti e i risparmi sul conto corrente in tempo di guerra

Gli sconquassi di Borsa (e dei mercati in generale) sono il terreno di caccia ideale per chi è lungimirante e possiede alta propensione al rischio. È stato il caso, ad esempio, di chi ha investito in azioni a metà marzo 2020, quando le azioni si vendevano a piene mani. In quei giorni i titoli societari si compravano a forte sconto rispetto ai loro valori medi. Quegli acquisti nel giro di un paio d’anni si sono rivelati l’asso nella manica dei loro acquirenti.

In simili frangenti, la migliore strategia da attuare per il piccolo risparmiatore rimanda al PAC. Al riguardo, secondo l’Ufficio studi di ProiezionidiBorsa restano altri 13 mesi per accumulare posizioni sui mercati azionari mondiali e ottenere rendimenti fino al’11% all’anno.

Rating e liquidità

Un’altra buona norma (utile anche in tempo di pace) è quella di prediligere strumenti di investimento molto scambiati (liquidi) e ad elevato rating.

Quando cala il buio sui mercati, infatti, si iniziano a vendere i prodotti più rischiosi presenti in portafoglio. La loro vendita potrebbe risultare molto difficile in simili contesti, per almeno 2 ragioni. La prima è che potrebbero non esserci compratori su quel dato prodotto. La seconda è legata al fatto che in genere si allarga la forbice tra il nostro prezzo richiesto e quello che ci viene offerto.

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