Cosa potremmo fare per calmare un bambino che di notte si sveglia piangendo disperato e come riconoscere il suo problema

bambino

Uno dei problemi più grossi per chi è genitore è indubbiamente il sonno del proprio figlio. Sin dai primi giorni di vita, infatti, ci si preoccupa di questo. Se inizialmente, forse, in maniera un po’ egoistica, sperando sia il più lungo possibile per far riposare anche mamma e papà, successivamente ci si preoccupa della sua serenità.

Questo accade anche negli anni successivi, fino all’età scolare. Il nemico, l’incubo sarebbe il caso di dire, è il pavor nocturnus. Un disturbo del sonno che si manifesta nei primi anni di vita del bambino e che lo fa svegliare di soprassalto in preda a un pianto disperato. La traduzione dal latino è tanto cinica quanto esplicativa: terrore notturno o paura notturna, in forma più lieve.

Può capitare che durante la notte, in particolare nelle ore in cui il sonno è più profondo, il bambino possa iniziare a piangere. Spesso in maniera molto forte, pur essendo in uno stato di semi incoscienza. Chi proverà a calmarlo, infatti, si accorgerà di come non risponda agli stimoli. Come se il suo sonno proseguisse normalmente. Qualche volta, il pavor porta con sé sudorazione eccessiva e tachicardia. Come se il bambino stesse effettivamente vivendo la realtà di agitazione che, esternamente, non sembra toccarlo.

Cosa potremmo fare per calmare un bambino che di notte si sveglia piangendo disperato e come riconoscere il suo problema

Non è semplice capire come agire. Spontaneamente ci verrebbe da svegliarlo, per interrompere quello che pensiamo sia un brutto sogno. Nella realtà, invece, se fosse pavor, sarebbe inopportuno farlo. Infatti, si acuirebbe maggiormente il problema, un po’ come nei casi di sonnambulismo.

Quindi, la prima cosa da fare per mamma e papà è di non perdere la calma. Cercare di non agitarsi, per non complicare la situazione. Possono avvicinarsi al bambino, coccolarlo lievemente, parlargli sottovoce e rassicurarlo. Anche se è molto difficile, non bisogna avere fretta di vederlo smettere di piangere. Ci vorranno dei lunghi minuti, in cui la pazienza dovrà essere la miglior virtù della coppia. A volte possono volercene 3 o 5, altre volte molto di più, fino a mezz’ora. Il pavor, però, così come è arrivato scomparirà, senza lasciare traccia nella memoria del bambino.

La scienza non ha ancora una risposta certa su quali siano le cause. Potrebbe trattarsi di problemi neurologici, come affettivi. Non è dato sapere. Un discorso molto simile riguarda le coliche, la cui causa non è sempre conosciuta. Di sicuro, il pavor non è accostabile al semplice incubo che chiunque di noi può avere.

Avere pazienza, ecco cosa potremmo fare per calmare un bambino che di notte è in preda a questa perturbazione non patologica del sonno, definita pavor nocturnus. Se il disturbo si facesse frequente, il consulto con uno specialista diverrebbe assolutamente obbligatorio.

Lettura consigliata

Cinque facili rimedi naturali per liberare il naso dei nostri bambini dal raffreddore

Consigliati per te