Cosa non si dovrebbe fare in caso di contatto con una medusa

medusa

L’estate è dedicata agli amanti del mare. Se non si fa attenzione è proprio durante i bagni estivi che rischiamo di entrare in contatto con le meduse. Queste creature hanno una forma a campana, che racchiude una cavità digestiva che funziona sia come stomaco che come intestino, intorno alla cui base partono i tentacoli filiformi. Le meduse si muovono in genere verticalmente, dalla superficie possono scendere sul fondo anche per centinaia di metri e si fanno trasportare dalle correnti.  Da un punto di vista ecologico, queste creature sono importanti componenti della rete alimentare marina e costituiscono l’alimento di pesci erbivori, tartarughe marine e pesci di grande dimensioni nelle acque libere. Tuttavia è importante sapere cosa non si dovrebbe fare in caso di contatto con una medusa. Gli esperti ci dicono che la medusa non punge, ma in risposta ad un potenziale pericolo i suoi tentacoli emettono una sostanza urticante per la pelle.

I sintomi

Gli studiosi spiegano che sulla parte dei tentacoli più lontana dal corpo della medusa si trovano delle cellule di difesa all’interno delle quali si trovano dei “sacchetti” contenenti il liquido urticante, ovvero le nematocisti. A seguito dell’urto con la medusa, le nematocisti rimangono attaccate alla pelle e le spicole, piccole formazioni appuntite a spirale, liberano sostanze urticanti. Quando i tentacoli toccano la pelle i primissimi sintomi sono forte bruciore e dolore, in seguito la pelle si irrita con formazione di piccole vescicole. Il bruciore inizia ad attenuarsi dopo 10-20 minuti e la maggior parte degli effetti si risolve in poche ore.

Cosa non si dovrebbe fare in caso di contatto con una medusa

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità per non aggravare i sintomi da contatto con una medusa potrebbe essere utile seguire queste indicazioni:

  • non grattarsi, prima di aver rimosso le nematocisti, che potrebbero rompersi, peggiorando la situazione;
  • non toccare le nematocisti con le mani, per evitare di trasferire parte del liquido urticante a zone particolarmente sensibili come occhi e mucose;
  • non sciacquare la parte interessata con acqua dolce, causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante;
  • non strofinare la zona colpita con sabbia o una pietra calda, anche se le tossine sono inattivate dal calore, la temperatura necessaria a farlo è di oltre 50°;
  • non usare rimedi come ammoniaca o urina, alcol o aceto perché non hanno alcuna azione sul liquido urticante delle meduse e potrebbero ulteriormente irritare la pelle colpita;
  • non esporre al sole la parte colpita per qualche giorno, o utilizzare creme a protezione totale, per evitare la formazione di macchie
  • le creme antistaminiche o a basso contenuto di cortisone sono poco utili nell’immediato.

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