Con queste difficoltà l’INPS riconosce 525 euro mensili agli anziani oltre la pensione e a prescindere dal reddito 

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Gli anziani sono una grande ricchezza per tante famiglie italiane. Molto spesso, infatti, sono proprio questi ultimi a prendersi cura dei nipoti, ad aiutare nelle faccende giornaliere e talvolta a dare anche un sostegno economico. Per le famiglie che possono godere del loro sostegno, gli anziani sono davvero una grande risorsa da proteggere e da curare come un fiore delicato. Tuttavia, a volte la vita non è generosa con tutti e sono gli anziani a richiedere assistenza e cura.

Accettare che il proprio genitore non sia più capace di essere la nostra spalla forte non sempre è facile. Ciò può indurre a sottovalutare anche i suoi problemi di salute che invece potrebbero essere l’anticamera di malattie che portano al riconoscimento di un’indennità importante. L’ordinamento giuridico infatti riconosce la possibilità di ottenere per chi non è in grado di svolgere autonomamente gli atti della vita quotidiana l’assegno di accompagnamento. Gli anziani possono ottenere 525 euro mensili non solo quando siano affetti da una malattia specifica che non li rende più autonomi. Bensì anche qualora il loro stato di salute complessivo non gli consenta di provvedere da soli allo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana. Come il vestirsi o alimentarsi da soli.

Con queste difficoltà l’INPS riconosce 525 euro mensili agli anziani oltre la pensione e a prescindere dal reddito

L’indennità di accompagnamento è una prestazione di assistenza riconosciuta dall’INPS disciplinata dalla Legge 18 del 1980. Possono ottenerla coloro che hanno il riconoscimento al 100% di un’invalidità civile totale o permanente insieme all’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore. Nonché impossibilitati allo svolgimento delle attività della vita quotidiana, necessitando un’assistenza continua.

Ma cosa s’intende per atti della vita quotidiana? Con tale locuzione si intendono gli atti più elementari, come alimentarsi, vestirsi, provvedere all’igiene personale, espletamento dei fabbisogni fisici, muoversi autonomamente all’interno delle mura domestiche. Nonché essere in grado di fare acquisti, di sapersi orientare nel tempo e nello spazio.

Per gli anziani dai 67 anni in poi ai fini del riconoscimento dell’invalidità non può valutarsi la riduzione dell’attività lavorativa. Ma, esattamente come accade per i minori, dovrà valutarsi la capacità di svolgere autonomamente i compiti e le funzioni tipiche della loro età. Con queste difficoltà l’INPS riconosce 525 euro al mese agli anziani che non sono più autosufficienti a prescindere dal reddito percepito. Pertanto, una volta ottenuto il riconoscimento dell’invalidità al 100%, potrà ottenersi richiedersi il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. Una volta ottenuto il certificato del medico curante attestante l’impossibilità dell’anziano a compiere gli atti della vita quotidiana, bisognerà inoltrarsi la domanda all’INPS. Quest’ultima comunicherà giorno e ora per sottoporre l’anziano a visita presso una Commissione medica, che redigerà un verbale dove attesterà il diritto all’accompagnamento dell’anziano. Qualora questo non sia riconosciuto, potrà presentarsi ricorso innanzi all’Autorità giudiziaria.

Approfondimento

Alle vedove che presentano questa domanda spettano 525 euro oltre la pensione di reversibilità dall’INPS a prescindere dal reddito

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