Con questa pianta a difendere la casa niente più mosche e zanzare fastidiose 

mosche

Se ne parla molto poco ultimamente della cosiddetta “Venere acchiappamosche”, in termine tecnico “Dionaena muscipula”. Eppure, qualche anno fa, quando arrivò dall’America sembrava poter essere il rimedio naturale contro gli insetti che gironzolano dalle nostre parti. Ma, vediamo perché con questa pianta a difendere la casa niente più mosche e zanzare fastidiose faranno capolino. Grazie al consiglio di un esperto, cerchiamo di capire perché valga la pena averla in casa.

Una pianta presente anche nei cartoni animati

Questa pianta, che ha le sue origini nelle sterminate coltivazioni dei due stati americani della Carolina, ha visto salire le sue quotazioni anche nei film e nei cartoni animati. Certe volte, addirittura compariva nei fumetti horror, mangiandosi non solo mosche zanzare, ma anche dei teppistelli di strada. La Dionea, così come si chiama realmente, è effettivamente una pianta carnivora, simile a qualsiasi altra collega, in grado però di eliminare mosche e zanzare. Ha delle caratteristiche foglie a forma di rosa, poste attorno a un nucleo, in grado di catturare gli insetti. Infatti, attraverso l’emanazione di un profumo, attira soprattutto le mosche e se le mangia.

Adesso è il tempo di fioritura

Con questa pianta a difendere la casa niente più mosche e zanzare fastidiose, assieme comunque a degli splendidi fiori bianchi. Questi giorni sono proprio quelli della fioritura, per una pianta non particolarmente complicata da coltivare. Ama avere acqua in abbondanza, magari lasciandogliela nel sottovaso. Adora l’esposizione al sole, che le permette anche di aumentare la forza della sua funzione di cacciatrice.

Attenzione, invece a non concimarla, perché questa operazione può risultare fatale, così come accade per tutte le piante carnivore. D’inverno resiste tranquillamente a temperature che scendano di poco sotto lo zero. Non spaventiamoci se il prossimo inverno la vedremo perdere tutte le foglie. Venere andrà infatti in letargo, eliminando tutte le parti esterne e, mantenendo invece in vita quelle sotterranee. Per ricominciare a fiorire in autonomia, la successiva primavera. Mantenendo, sempre ovviamente intatte le sue famose caratteristiche. Fondamentale, però per la sua sopravvivenza è che il terreno sia sempre umido.

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