Con il bonus ristrutturazione anche per gli immobili non finiti si faranno grandi affari

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L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n.241 ad un interpello posto da un contribuente risolve un quesito molto interessante. La Redazione, in pochi minuti di lettura, illustra ai Lettori la soluzione proposta, nonché i benefici del bonus ristrutturazione. Infatti, con il bonus ristrutturazione, anche per gli immobili non finiti, si faranno grandi affari.

Ovvero si tratta di una detrazione del 50% delle spese documentate, fino ad un limite di spesa di 96.000 euro, per lavori di ristrutturazione. La Legge di Bilancio, inoltre, ha prorogato la possibilità di accedere alla predetta detrazione fino al 31 dicembre 2021.

Ecco il caso prospettato dal contribuente

Il contribuente ha stipulato un preliminare di compravendita, per l’acquisto di usufrutto vitalizio sulla quota di ½ dell’unità immobiliare, facente parte di un fabbricato. Tale unità è censita nella categoria F/4. La società venditrice aveva elaborato un progetto di frazionamento in più unità abitative. Il contribuente ha acquistato l’usufrutto dell’unità abitativa allo stato grezzo, priva di rivestimenti e impianti e indivisa rispetto alle parti limitrofe all’interno del progetto.

I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel 2019, e l’unità immobiliare oggetto della ristrutturazione, da F/4, sarà censita in cat. A/2. Il contribuente, pertanto, chiede all’Agenzia se per le spese sostenute, possa fruire delle detrazioni di cui all’art. 16-bis, comma 1 lett. b) del TUIR. In particolare per le spese sostenute nel 2019 e 2020, nonché per quelle ancora da sostenere.

Bonus ristrutturazione anche per gli immobili di categorie fittizie ecco cosa chiarisce l’Agenzia delle Entrate

L’art.16 del TUIR disciplina una detrazione dall’imposta lorda delle persone fisiche per le spese sostenute per interventi su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria. Nonché sulle loro pertinenze. In particolare, interventi di manutenzione straordinaria di restauro e ristrutturazione edilizia.

In ipotesi di interventi su parti comuni di edifici residenziali, rientra anche la manutenzione ordinaria. La Legge di Bilancio n.178/20 ha modificato il predetto articolo. Ha previsto, infatti, per le spese documentate, l’applicazione di una detrazione del 50%, fino al limite di spesa di 96.000 euro, per lavori di ristrutturazione. La detrazione è pari al 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021. Ecco perché con il bonus ristrutturazione, anche per gli immobili non finiti, pertanto, si faranno grandi affari.

Con il bonus ristrutturazione anche per gli immobili non finiti si faranno grandi affari

L’Agenzia precisa che è necessario che gli interventi siano realizzati su edifici esistenti e non devono realizzare una nuova costruzione. Nel caso di specie la categoria F/4 è una delle cosiddette categorie fittizie. La ratio di queste categorie è nell’esigenza di identificare porzioni immobiliari per le finalità più disparate.

Gli immobili appartenenti a tali categorie non hanno alcuna rendita catastale. La circolare n.19/E del 2020, ha precisato che per le spese sostenute per gli interventi su unità collabenti si applica la detrazione ex art. 16-bis del TUIR, nonostante non produttivi. Infatti possono comunque considerarsi edifici esistenti, essendo comunque manufatti già costruiti.

A tal proposito, è un ottimo approfondimento l’articolo “Affare in arrivo con il Superbonus 110% sui ruderi”. A tale conclusione si giunge anche per gli immobili di categoria F/4, a condizione che, alla fine dei lavori, e sussistendo tutti i requisiti, siano accatastati in categoria A/2.

Ecco spiegato perché anche con il bonus ristrutturazione possono farsi davvero grandi affari.

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