Con 41mila euro di debito su ogni contribuente l’Italia rischia di sprofondare

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A maggio il debito pubblico dell’Italia ha realizzato un nuovo record, superando i 2.500 miliardi. Il precedente record è stato toccato a luglio dello scorso anno, con 2.467 miliardi. La cifra se scritta per intero è impressionante, 2.500 seguito da 9 zeri. Verrebbe così: 2.500.000.000.000 euro.

Ma cos’è il debito pubblico? E soprattutto, perché con 41mila euro di debito su ogni contribuente l’Italia rischia di sprofondare? Ecco il motivo spiegato con l’analisi dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.

Con 41mila euro di debito su ogni contribuente l’Italia rischia di sprofondare

L’Unione Nazionale Consumatori ha calcolato che mediamente su ogni cittadino italiano pesano 41mila euro di debito pubblico. Il debito pubblico è il debito che lo Stato ha fatto per sostenere le spese ordinarie e straordinarie della macchina statale. Negli anni, spendendo più di quanto incassava, ha fatto ricorso al prestito dei mercati, creando nel tempo l’enorme debito pubblico.

Nel debito pubblico sono anche conteggiati gli interessi che lo Stato paga sul debito. Infatti ogni emissione di titoli di Stato, fatta per raccogliere del denaro a prestito dal mercato, paga un rendimento ai suoi possessori. Interessi che per lo Stato sono costi da sostenere. La differenza tra entrate dello Stato e uscite, è il saldo primario. Se la differenza tra le uscite sommate agli interessi è superiore alle entrate, siamo in presenza di deficit.

La necessità per l’Italia di ridurre il debito

Per confrontare debito e deficit tra vari Paesi, e per avere il grado di solidità delle finanze di uno Stato, si rapportano debito e deficit al PIL. L’Italia prima della emergenza Covid, aveva un rapporto deficit/PIL dell’1,6% e un debito pubblico al 134,5%. Secondo le stime degli analisti, alla fine di quest’anno il rapporto debito/PIL sarà al 160% e il rapporto deficit/PIL al 13%. Significa che ognuno di noi vedrà crescere quel debito di 41mila euro che ha già sulle spalle.

Il punto è che non è un debito virtuale ma è un debito reale. I parametri di Maastricht, stabiliti per stare nella Unione Monetaria Europea, prevedono un rapporto deficit/PIL al massimo del 3% e un rapporto debito/PIL al 60%.

Questi 2 parametri sono i cardini su cui si fonda il Patto di Stabilità e Crescita della UE.

Una soluzione per ridurre il debito: fare crescere la ricchezza

A seguito della emergenza Covid, il Patto di Stabilità è stato sospeso temporaneamente. Ma terminata l’emergenza verrà riattivato. Il che significa che all’Italia sarà chiesto di ridurre drasticamente il rapporto debito/PIL dal 160%, almeno al 100%. E di riportare il rapporto deficit/PIL dal 13% almeno al livello pre Covid, all’1,6%. Altrimenti l’Italia in poco tempo rischia di sprofondare in un default finanziario.

L’Italia ha due strade per ridurre il debito. Il primo è di fare crescere l’economia, e quindi il PIL, in modo che il rapporto scenda. Facciamo un esempio. Supponiamo che una famiglia abbia una rata di mutuo di 300 euro e un reddito di mille euro mensili. Il rapporto tra debito e ricchezza prodotta è del 30%. Se il reddito salisse a 2.000 euro al mese, il rapporto scenderebbe al 15%.

Una seconda soluzione per ridurre il debito: attingere ai risparmi

Il secondo metodo è ridurre il debito attingendo ai risparmi. Se l’Italia potesse ridurre lo stock di debito, potrebbe ridurre anche gli interessi da pagare e il capitale da rimborsare. Per capire bene torniamo all’esempio di prima.

Se la famiglia in questione abbassasse la rata del mutuo a 150 euro, il rapporto tra debito e reddito mensile scenderebbe sempre al 15%. Ma come si potrebbe abbassare la rata del mutuo? Una strada sarebbe quella di rimborsare parte del debito con la banca. Il capitale da restituire calerebbe e pure gli interessi. In pratica il capo famiglia potrebbe chiedere a tutti i membri della casa di contribuire, mettendo a disposizione parte dei propri risparmi.

Adesso immaginate che il mutuo sia il debito pubblico dell’Italia e che i componenti della casa siano tutti gli italiani. Che cosa vi viene in mente?

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