Come riscaldare casa senza gas e termosifoni con 3 alternative economiche

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L’autunno sta facendo il suo esordio e gradualmente le temperature scenderanno in modo inesorabile. Col freddo che si farà sentire nei prossimi mesi, si dovrà cercare un modo per restare al caldo, almeno dentro casa. I termosifoni onnipresenti sono una certezza per non patire i rigori invernali, ma il gas costa.

I recenti rincari sembrano solamente il preludio a un ulteriore aumento delle bollette, che secondo Altroconsumo potrebbero crescere almeno del 75% nel 2023. Colpa anche dell’attuale situazione ucraina, che avrebbe portato la Russia alla chiusura dei rifornimenti verso l’Europa.

Oltre a prendere in considerazione le proposte dei partiti per mitigare i costi, potremmo agire noi stessi fin da subito. Vediamo come riscaldare casa senza gas e termosifoni, servendoci di qualche metodo alternativo con un occhio al portafogli.

Consigli e proposte per attutire la spesa

Sembra che il Governo abbia già mosso alcuni passi per far fronte al problema del gas. Un decreto recente proporrebbe di abbassare il riscaldamento, che non dovrebbe superare i 19 gradi. Si disporrebbe altresì lo spegnimento anticipato delle caldaie, in particolare quelle pubbliche. Tutto ciò servirebbe a favorire il risparmio energetico nazionale e, ovviamente, a contenere la spesa di imprese e consumatori.

In aggiunta a ciò, potremmo sfruttare con cognizione il sistema di riscaldamento che possediamo. Oltre ai termosifoni, infatti, ci sono pratici consigli per risparmiare con la stufa elettrica, che pare diffondersi sempre più nelle case. Oppure, potremmo servirci di qualche soluzione al posto del gas che potrebbe fare davvero al caso nostro.

Come riscaldare casa senza gas e termosifoni con 3 alternative economiche

Se disponiamo di un’abitazione di dimensioni modeste, potremmo procedere con l’acquisto di una caldaia elettrica. Il funzionamento è simile a quello di un boiler elettrico. Le resistenze di cui dispone scaldano l’acqua presente nel circuito di riscaldamento. A differenza di una caldaia standard non avverrebbe la combustione, per cui i fumi di scarico sarebbero assenti.

Come seconda proposta potremmo puntare su una caldaia a biomassa. In questo caso l’acqua si scalderebbe per merito di combustibili organici, come legna e pellet. Si sfrutterebbe, perciò, l’energia rinnovabile, con un buon risparmio rispetto a una caldaia a condensazione. La prerogativa è, però, quella di avere spazio sufficiente per posizionarla.

Infine, l’ultimo aiuto potrebbe arrivare dall’ormai collaudata stufa a pellet. Non parliamo di quelle che tutti conosciamo bene, ma dei modelli canalizzati. Il funzionamento è semplice: la combustione creerebbe aria calda che si diffonde per l’abitazione tramite una ventola e dei tubi.

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