Azioni sottovalutate e impostate al rialzo che staccheranno dividendi di almeno il 6% a maggio

Il 22 maggio circa 50 aziende staccheranno il dividendo a Piazza Affari

Il 22 maggio può essere considerato come il D-Day della Borsa per chi ama i dividendi. In quella data, infatti, circa 50 titoli azionari staccheranno il dividendo. Tra questi tantissimi big del Ftse Mib. All’interno di questo paniere di titoli siamo andati a individuare le Azioni sottovalutate e impostate al rialzo che staccheranno dividendi di almeno il 6%.

I principali titoli azionari che hanno distribuiranno il dividendo a maggio

Per capire l’impatto che avrà la data del 22 maggio sulla Borsa milanese basta solo fare il nome di alcuni titoli che staccheranno il dividendo: A2A, Generali Assicurazioni, Anima, Azimut, Banca IFIS, ERG, ENI, IMMSI, Italgas, Leonardo, RCS MediaGroup, Saras, Tenaris, Unipol, UnipolSAI.

In questa lista di titoli ce ne sono due particolarmente interessanti. Tra le azioni sottovalutate e impostate al rialzo che staccheranno dividendi di almeno il 6% ce ne sono due particolarmente interessanti: IMMSI e RCS MediaGroup.

Le indicazioni dell’analisi fondamentale sul titolo IMMSI

Il titolo IMMSI (MIL:IMS) ha chiuso la seduta del 21 aprile a 0,589 €, in ribasso dell’1,17% rispetto alla seduta precedente.

Qualunque sia l’aspetto analizzato, le azioni della holding della famiglia Colaninno sono sottovalutate. Ad esempio, per l’esercizio in corso il rapporto prezzo su utile (PE) è pari a circa 7. Un’importante sottovalutazione si evince anche dal rapporto prezzo su fatturato. Per IMMSI, infatti, vale 0,1 ed è al quarto posto tra i valori più bassi di Piazza Affari per questo parametro.

Il rendimento del dividendo, con riferimento all’ultima chiusura disponibile, è pari al 6,62%.

Quanto valgono le azioni RCS MediaGroup sulla base dei fondamentali e dei multipli di mercato?

Il titolo RCS MediaGroup (MI:RCS) ha chiuso la seduta del 21 aprile a quota 0,77 € invariato rispetto alla seduta precedente.

Con un rapporto prezzo/utili a 10,93 per il 2023 e 7,14 per l’esercizio 2023, i livelli di valutazione del titolo sono molto bassi in termini di multipli degli utili. Inoltre, il titolo ha un livello di valutazione molto basso, con un valore aziendale stimato in 0,64 volte il suo fatturato.

Per quel che riguarda il dividendo, invece, il suo rendimento, con riferimento all’ultima chiusura disponibile, è pari al 7,79%.

Per gli analisti, poi, il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di oltre il 10%.

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