Avremmo meno probabilità di contrarre il Parkinson con questa malattia e per la scienza sarebbe una scoperta sorprendente

Parkinson

Il Morbo di Parkinson sarebbe una malattia degenerativa invalidante, che comprometterebbe non solo il movimento, ma anche la parte comunicativa. Infatti, sarebbe stata associata ad una malattia cerebrale, che avrebbe delle ripercussioni simili alla demenza. La causa scatenante di entrambe le malattie sarebbe la morte di alcuni importanti neuroni. Nel caso del Parkinson, però, i neuroni non più funzionanti sarebbero quelli riguardanti la sfera motoria. La conseguenza sarebbe la perdita sul controllo dei movimenti.

Uno dei sintomi del Parkinson sarebbe il tremore, che provocherebbe una notevole difficoltà a livello fisico. Non si escluderebbe, inoltre, la possibilità di un aggravamento della malattia, che potrebbe portare a colpire altre funzioni.

Il Parkinson, nella maggior parte dei casi, colpirebbe i soggetti anziani, la cui età media si aggirerebbe intorno ai 70 anni. Tuttavia, le eccezioni non mancherebbero. Infatti, per una questione di genetica, anche i soggetti più giovani potrebbero esserne colpiti. Spesso, Parkinson e demenza sarebbero collegati. Sarebbe alta la probabilità per cui chi soffre del Morbo potrebbe sviluppare anche una forma di demenza. Tuttavia, avremmo meno probabilità di contrarre il Parkinson con questa malattia.

L’infarto

La scienza avrebbe fatto una scoperta inaspettata e sorprendente. La Fondazione Veronesi ha ripreso uno studio, secondo cui una persona infartuata avrebbe meno rischi di essere colpita dal Morbo di Parkinson. Sarebbe l’epilogo dello studio pubblicato sul “Journal of the American Heart Association”, in cui 182.000 pazienti, che avrebbero sviluppato un infarto, sarebbero stati seguiti per diversi anni.

I dati avrebbero mostrato come, tra diversi pazienti con diverse malattie, quelli infartuati avessero una percentuale minore di rischio di insorgenza del Parkinson. Per la scienza, si tratterebbe di una buona notizia, dal momento che, dopo un infarto, si avrebbe un alto rischio di incorrere in altre malattie, anche neurodegenerative.

Avremmo meno probabilità di contrarre il Parkinson con questa malattia e per la scienza sarebbe una scoperta sorprendente

Dopo questa scoperta, sembrerebbe che le ricerche stiano continuando e che sia stata di spunto per approfondire la questione, nonché per concentrarsi su ulteriori studi. Inoltre, sarebbe stato rilevato come alcuni fattori di rischio comuni tra queste malattie, abbiano minore rilevanza per il Parkinson.

Infatti, se i fattori di rischio maggiori come l’ipercolesterolemia, l’ipertensione e il diabete, abbiano una rilevanza notevole in caso di infarto, gli stessi non avrebbero lo stesso effetto, invece, per il Morbo. Sembrerebbe una contraddizione, eppure lo studio sarebbe giunto a queste conclusioni.

Tuttavia, ricordiamo che quest’articolo è solo a titolo informativo e non intende sostituirsi al parere del medico, che è indiscusso. Pertanto, rivolgiamo domande all’esperto, in merito alla questione, il quale saprà darà informazioni più dettagliate.

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