Attenzione ai soldi in casa perché ecco cosa resta di 10 mila euro dopo qualche anno

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Gli Esperti di Redazione vi invitano a prestare attenzione ai soldi in casa perché ecco cosa resta di 10 mila euro dopo qualche anno. Tenere i contanti in casa per alcuni contribuenti resta un vantaggio perché non hanno piena fiducia negli istituti bancari o postali. Non di rado accade che qualcuno conservi in un posto sicuro e nascosto dell’appartamento anche somme di denaro molto alte. Ma anche in presenza di un gruzzolo più modesto si scatenano la fantasia per la ricerca di un luogo particolare che non richiami l’attenzione. Fra i libri degli scaffali più alti, nel sottoscala, sotto una mattonella mobile, in una scarpa, fra le lenzuola, dietro la griglia del frigorifero e così via. Sono innumerevoli i nascondigli cui si ricorre per custodire rotoli di banconote e sottrarli allo sguardo dei malintenzionati.

I Lettori si chiedono se sia legale conservare contanti in casa e fino a quale somma si possa occultare senza far scattare controlli fiscali. Nell’articolo “Quanti soldi si possono tenere in casa?” la Redazione risponde ai dubbi dei risparmiatori italiani. Chi preferisce usare l’appartamento come personale forziere in cui nascondere denaro in contante dovrebbe tuttavia raccogliere informazioni sui relativi svantaggi di tale scelta. La diffidenza nei confronti della banca e il timore di un fallimento o di prelievi forzosi comportano comunque costi e perdite. Dovreste fare attenzione ai soldi in casa perché ecco cosa resta di 10 mila euro dopo qualche anno. Più che guardarsi le spalle da eventuali ladri e truffaldini dovreste meditare sui danni che l’inflazione arreca ai vostri risparmi nel giro di pochi anni.

Attenzione ai soldi in casa perché ecco cosa resta di 10 mila euro dopo qualche anno

Diamo un sguardo ai risultati di uno studio di ”AdviseOnly” che valuta le perdite che il denaro subisce a causa dell’inflazione. Dai dati dell’indagine emerge che chi conserva 10 mila euro in casa si ritrova con soli 8.750 euro dopo  appena 10 anni. Mentre il valore nominale del denaro resta identico, cambia e si riduce il potere di acquisto di quasi il 40%.

Diminuisce in misura rilevante ciò che si può acquistare con la stessa quantità di soldi pertanto conviene considerare i margini di perdita. In un arco di tempo più breve, pari a 5 anni, il crollo del potere d’acquisto è leggermente inferiore perché si attesta attorno al -3,3% . Ne deriva che dei 10 mila euro che il risparmiatore conserva in appartamento dopo un quinquennio diventano 9.670 euro.

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