Arrivano multe salatissime a chi effettua questi abituali pagamenti, anche se di modica entità, e non sono consentite distrazioni

Fisco

In una società moderna ed improntata a tecnologie sempre più sofisticate in quasi tutti i settori, anche il Fisco è oramai in grado di conoscere subito tutti i dati dei contribuenti. La tanto temuta Agenzia delle Entrate può, infatti, accedere a qualsiasi conto corrente al solo scopo di conoscere le transazioni che i cittadini effettuano.

Spesso, a finire sotto la lente d’ingrandimento del Fisco sono i professionisti. Loro, infatti, a differenza di coloro che ricevono uno stipendio mensile, già tassato in busta paga, potrebbero non dichiarare tutti i redditi reali. Questo non significa di certo che i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli con la coscienza sporca, possono dormire sonni tranquilli. Anche loro sono a rischio e potrebbero ricevere degli accertamenti fiscali. Anche perché, con l’ultima Legge di Bilancio, il Fisco ha stretto ulteriormente le maglie dei controlli.

I pagamenti tracciabili

Sono anni che si sente parlare sempre più di frequente di pagamenti tracciabili e sempre meno di contanti. Cerchiamo, dunque, di fare un po’ di chiarezza e di capire come comportarsi per non trovarsi in difficoltà. In campo economico e finanziario, con l’espressione tracciabilità dei pagamenti si intende quell’insieme di misure volte ad evitare, o comunque limitare, la circolazione di soldi contanti. In questo modo, il Fisco può facilmente conoscere qualunque operazione che sposti denaro, individuando così eventuali transazioni illecite. Dunque, la lotta all’evasione passa attraverso i pagamenti tracciabili.

Quest’oggi, con i Consulenti di ProiezionidiBorsa parleremo di una norma diventata effettiva dallo scorso 1° luglio 2018. Tale norma ha introdotto l’obbligo di pagare gli stipendi con metodi tracciabili. Infatti, arrivano multe salatissime a chi effettua questi pagamenti in contanti in modo abituale, anche se le cifre sono di entità modica e, attenzione, perché non sono consentite distrazioni.

Buste paga finte

Per evitare buste paga finte con stipendi mai versati dai datori ai lavoratori, il Legislatore ha stabilito che, per i rapporti di lavoro di cui al comma 912 della Legge n. 205 del 2017, gli stipendi ma anche gli acconti, seppur di modesta entità, devono essere versati con strumenti tracciabili. Quindi, con il bonifico sul conto corrente con il codice IBAN indicato dal lavoratore. Oppure anche con assegno consegnato direttamente al lavoratore o con altri strumenti elettronici. Tra questi ultimi rientrano le carte di credito, le carte ricaricabili e PayPal. Consentito anche lo strumento del vaglia postale, in quanto rientra tra gli assegni consegnati direttamente al lavoratore.

Inoltre, l’Ispettorato del Lavoro ha specificato circa l’eventualità di pagare in contanti. È consentito il pagamento in contanti solo presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro ha un conto corrente ordinario e non solo di tesoreria, come indicato in Gazzetta.

Arrivano multe salatissime a chi effettua questi abituali pagamenti, anche se di modica entità, e non sono consentite distrazioni

Questo sta a significare che anche per una badante o per una baby sitter con una retribuzione anche di modica entità, perché magari sono poche le ore di lavoro, lo stipendio deve essere versato con strumenti rintracciabili. Coloro che violano le disposizioni di legge, effettuando pagamenti in contanti, riceveranno una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 1.000 euro ai 5.000 euro e non sono ammesse distrazioni.

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