Ansia o brutti sogni non ti fanno dormire tranquillo? Ecco il trucco che funziona per rilassarsi e conciliare il sonno

Ansia o brutti sogni non ti fanno dormire tranquillo

Scopriamo insieme subito quali sono tutti i metodi a cui non avevi mai pensato per prendere sonno o riaddormentarti dopo i risvegli notturni.

Come ogni anno, siamo prossimi al ritorno dell’ora legale, che nello specifico avrà luogo durante il weekend del 25-26 marzo. Tutti pronti, quindi, a spostare le lancette di un’ora avanti e a rinunciare ad un’ora di sonno, anche se solo per una notte. È anche vero però che c’è chi perde tempo prezioso per riposare al di là dell’ora legale. Dopo una giornata frenetica, tutto quello che ci servirebbe è una buona dose di riposo, ma spesso ansia, stress e altri fattori ce lo impediscono.

Anche una cena pesante può incidere sul buon riposo: oltre a svegliarci più volte, potremmo fare fatica anche semplicemente a prendere sonno. Ma i risvegli notturni dipendono anche dallo stress, che causa sonni agitati e incubi, con il risultato che al mattino ripartiamo più stanchi di prima. Ecco perché quando ansia o brutti sogni non ti fanno dormire tranquillo dovresti provare questo stratagemma diverso dalla solita conta delle pecore.

Mindfulness e respirazione

Tutte le volte che facciamo incubi, tutti ci svegliamo sudati e soprattutto tremendamente agitati. Come ce ne accorgiamo? Semplice, il cuore batte all’impazzata, tanto che sembra esplodere nel petto. Pertanto, se vogliamo riaddormentarci il prima possibile, la prima cosa che dobbiamo fare è regolarizzare la frequenza cardiaca.

Per farlo, possiamo attivare la respirazione 3-6-5: basta contare fino a 3 durante l’inspirazione e fino a 6 nella successiva fase di espirazione. Ripetiamo la procedura per 5 minuti: da qui il nome della tecnica.

Ansia o brutti sogni non ti fanno dormire tranquillo? Tutti i metodi per riprendere sonno

Naturalmente, ci sono anche altri stratagemmi che aiutano a conciliare il sonno: piccole azioni apparentemente banali che nascondono in realtà un grande potenziale. Ad esempio, sarebbe meglio evitare un’esposizione prolungata ai vari dispositivi elettronici come TV, tablet o smartphone. La luce blu non solo non aiuta a conciliare il sonno, ma peraltro è anche tra le cause dell’invecchiamento cutaneo. Meglio quindi organizzare un bagno caldo con musica rilassante, leggere un libro o preparare tisane calmanti.

Tuttavia, la tecnologia potrebbe comunque venire in nostro soccorso grazie ad alcune specifiche applicazioni che aiutano a meditare e ridurre il concentrato di stress. Ad esempio, Better Sleep è pensata per produrre oltre 200 tra rumori bianchi e suoni rilassanti di diversa natura. Petit BamBoo è invece adatta a chi piace la meditazione, con sessioni che vanno dai 3 ai 20 minuti circa, a seconda delle esigenze. Anche Mo assolve alla stessa funzione, proponendo corsi di meditazione di vario livello, per utenti principianti o esperti.

Infine, c’è un altro metodo di respirazione che aiuta a calmarsi e lasciarsi cullare fino a che non ci si addormenta. È sufficiente tappare delicatamente la narice destra con il pollice della mano destra e inspirare lentamente con quella sinistra. Tratteniamo il respiro chiudendo entrambe le narici, espiriamo poi liberando la destra e ripetendo simmetricamente l’operazione. La durata dell’esercizio dipende da quando effettivamente cominciamo ad avere sonno, ma se non dovesse funzionare proviamo con gli altri metodi.

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