A chi spetta il risarcimento dei danni da errore medico in caso di morte del paziente

dottore

Un principio fondamentale del nostro Stato è quello per cui chi sbaglia paga. Se ci leghiamo ad un contratto e poi non rispettiamo quanto promesso, dovremo risarcire il danno causato alla nostra controparte. Se guidando urtiamo l’auto di un altro conducente dovremmo pagargli le riparazioni. La poca attenzione alla guida causa moltissimi incidenti ogni giorno in Italia. Guardare il telefono anche per pochi secondi aumenta enormemente il rischio di eventi di danno. Gli incidenti, oltre ad essere estremamente pericolosi per la vita delle persone, portano con sé questioni giuridiche complesse. Infatti, partono procedimenti amministrativi e penali, e le relative sanzioni molto pesanti.

La responsabilità, oltre che da contratto e da fatto illecito, può derivare da apposite previsioni di legge. Ad esempio, si può pensare alle pesanti responsabilità del datore di lavoro in materia di sicurezza. Il capo è tenuto ad assicurare la salute fisica e mentale dei propri dipendenti e un ambiente di lavoro privo di pericoli. Ove non rispetti questi obblighi previsti dalla legge, anche il datore rischia sanzioni amministrative, risarcimenti civili e processi penali. Dunque, è fondamentale, anche durante le attività quotidiane, essere informati sulle regole della convivenza e prestare molta attenzione nei rapporti con gli altri.

Il rischio della professione medica

Questo vale, soprattutto, per quei soggetti che lavorano, quotidianamente, a stretto contatto con la salute delle persone. Proprio i medici svolgono un servizio assolutamente centrale per la sopravvivenza della nostra società, ma, d’altra parte, questa centralità porta con sé anche pesanti responsabilità. Infatti, il medico ha in mano la vita del paziente sottoposto alle sue cure e deve prestare sempre molta attenzione nell’esercizio della sua attività. La Cassazione, nella recente sentenza 39015 dell’ottobre 2022, ha spiegato a chi spetta il risarcimento dei danni da errore medico e quando è possibile considerare il medico responsabile.

Una premessa fondamentale, prima di parlare del provvedimento dei giudici, consiste nel sapere che i medici, nello svolgere la loro attività, sono in qualche modo guidati da dei documenti di riferimento. Si tratta delle linee guida mediche, queste sono delle raccomandazioni, approvate dalle istituzioni, che forniscono una sorta di guida, tanto ai medici che ai pazienti, su come comportarsi di fronte a certe patologie. Consigliano gli esami da effettuare, le terapie da provare, ovviamente, in base alla situazione concreta del paziente. Queste linee guida forniscono anche una sorta di assicurazione al medico che le segue in modo fedele.

A chi spetta il risarcimento dei danni da errore medico quando non rispetta le linee guida

Se il medico rispetta le linee guida, e qualcosa va storto durante la terapia del paziente, il sanitario sarà protetto sia sul piano civile che su quello penale. Infatti, se ha rispettato attentamente queste buone pratiche mediche, sarà difficile per il paziente provarne la colpa, nella sua declinazione di imperizia e negligenza. La Corte di Cassazione, nella sentenza richiamata, ha proprio affermato che, invece, è facile per gli eredi del paziente, morto a seguito dell’intervento medico, provare la colpa del sanitario.

In particolare quando questo non abbia rispettato in modo fedele le linee guida. In questo caso, non solo ai familiari del paziente defunto spetterà il risarcimento del danno, ma il medico rischierà il procedimento penale per omicidio colposo.

Consigliati per te