Uno straordinario studio americano avrebbe svelato dove e come dovremmo parcheggiare quando siamo al lavoro per la salute del corpo ma anche della mente

parcheggio

Scene di ordinaria follia che vediamo ogni tanto anche in televisione e sentiamo nella cronaca nera. Litigi che sfociano magari in drammatici omicidi e aggressioni per un semplice posto auto. Adesso che il caldo acuisce lo stress e la tensione psicologica, trovare un parcheggio nella località turistica può diventare davvero un’impresa. Così il relax di un posto al mare, magari meraviglioso, se ne va a farsi benedire. Facile dire che dovremmo mantenere la calma, quando arriva magari la vecchietta di turno e ci si infila prepotentemente nel parcheggio che stavamo aspettando da un po’.

Non ce ne voglia la categoria delle simpatiche vecchiette al volante, ma abbiamo citato uno di casi più comuni. La psicosi da parcheggio, che abbiamo visto anche nel mitico Fantozzi è stata ripresa da alcuni studi internazionali. L’ultimo, reso noto dalla prestigiosa Università di Boston analizza il perché siamo portati a parcheggiare più o meno vicino all’ufficio. Ma vediamo di tuffarci in questo studio simpatico e curioso, che potrebbe aprirci gli occhi alla realtà dei fatti.

A priori ci sono sempre quelli più comodi

Uno straordinario studio americano ci svela quindi le 3 categorie di parcheggiatori a cui potremmo appartenere pure noi. Che il parcheggio sia vicino o lontano, facilmente raggiungibile o impervio, c’è sempre la categoria che a priori si infila tra le strisce più vicine al cancello dell’ufficio. L’importante è non andare a occupare i posti dedicati e riservati ai diversamente abili. Come capita di vedere anche in televisione negli esilaranti programmi di denuncia sociale. Comunque, tornando a noi, secondo gli studiosi americani, mediamente chi cerca il posto troppo vicino, sarebbe anche quello più stressato. E, non lo dimostrerebbe solo continuando a girare finché non lo trova, ma magari anche partendo ore prima, per aggiudicarsi un posto macchina e rimanere dentro nella vettura ad aspettare. Pur di essere a 5 metri dall’ingresso.

Uno straordinario studio americano avrebbe svelato dove e come dovremmo parcheggiare quando siamo al lavoro per la salute del corpo ma anche della mente

Se chi cerca il posto più vicino potrebbe essere quello più stressato, secondo la ricerca americana, il prototipo di parcheggiatore più equilibrato è quello che decide di camminare sempre e comunque per raggiungere il cancello dell’ufficio. Non gli importa a che ora arriva e dove potrebbe trovare posto, perché ha messo in conto che una camminata, più o meno breve, farebbe comunque bene alla salute. Infine, la terza categoria è quella di chi si accontenta di trovare il primo posto utile. Solitamente queste sarebbero le persone più sbrigative, magari anche quelle più ritardatarie, ma che non si fanno ammalare dalla ricerca del posto auto.

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